Come aprire una libreria

Maria Stella Rombolà

10 Luglio 2018 - 10:14

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Aprire una libreria è il sogno di molti ma bisogna considerare se può essere davvero remunerativo e fare alcune valutazioni preliminari prima di affrontare questo passo; inoltre è utile seguire alcuni passaggi durante il primo periodo di attività.

Come aprire una libreria

Aprire una libreria è il sogno di molti giovani e meno giovani amanti dei libri, delle storie e dell’odore della carta. Può sembrare un’idea romantica ma capire il modo in cui realizzarla concretamente è importante, soprattutto per capire se ne valga o meno la pena e se quindi esista una vera possibilità di guadagno o resta pura utopia.

Va considerato innanzitutto l’avanzare delle nuove tecnologie come l’e-book e le altre innumerevoli app che consentono di leggere libri direttamente dallo schermo del proprio cellulare o tablet; inoltre un fattore di rilievo per questo settore è lo sviluppo dell’e-commerce.

I guadagni esistono ancora in questo settore che non passa mai di moda e mantiene il suo fascino ma non basta la passione, è fondamentale la formazione.

Molte sono le librerie che chiudono i battenti ma al tempo stesso molte altre ne nascono e questo sembra un segnale incoraggiante per chi volesse intraprendere questa avventura.

Indipendente o franchising?

Ma come si apre una libreria? Innanzitutto prima di imbarcarsi nell’impresa va preso in considerazione il fatto che in questo settore i margini di guadagno ci sono ma sono limitati.

Una volta capito questo, la prima decisione da prendere in assoluto riguarda il grande dilemma: libreria indipendente o in franchising? Ovviamente entrambe le possibilità sono valide e hanno i propri vantaggi e svantaggi. Il sogno di una libreria creata su misura secondo i propri gusti e le proprie esigenze affascina molti ma aprire un libreria di questo tipo vuol dire andare incontro a dei rischi molto più grandi e non avere le spalle coperte in caso di fallimento dell’impresa.

Il franchising limita le scelte del libraio e richiede un grosso investimento iniziale per entrare a far parte di una catena di grandi dimensioni, ma andando avanti offre stabilità e maggiori garanzie.

Dove aprire?

Altro fattore fondamentale è la ricerca del posto giusto: bisogna fare attenzione a trovare il locale adatto alle proprie esigenze e al tipo di libreria che si vuole aprire cercando però di non pagare troppo di affitto perché soprattutto all’inizio si potrebbe rischiare di terminare la propria attività ancor prima di avviarla se le spese superano le entrate.

Nel caso in cui invece la decisione fosse ricaduta sul franchising la scelta del luogo sarebbe più complessa, o meglio condizionata dalle scelte dell’azienda a cui ci si appoggia. Alcuni gruppi infatti tra i requisiti per aprire un’attività con loro richiedono l’affitto o l’acquisto di un locale che abbia determinate caratteristiche: posizione centrale e numero minimo di mq.

Altri servizi

Altra valutazione preliminare da fare è se aprire uno spazio bar all’interno della libreria: da una parte mettere a disposizione cibo e bevande ha il vantaggio di attirare clienti che sorseggiando un caffè desiderano leggere e magari acquistare un buon libro, dall’altra bisogna valutare che in questo caso sono necessarie numerose licenze e che quindi i tempi si dilatano.

Inoltre la vendita di cibo e bevande è soggetta a numerosi controlli nel corso dell’anno per valutare i criteri di igiene e pulizia e questo potrebbe essere un ulteriore motivo di ritardo.

Avviare una libreria vuol dire anche aprire una società e presentare uno statuto con l’elenco di tutte le tipologie di oggetti che si prevede di vendere in futuro: se ad esempio si volesse aggiungere la vendita di oggetti di cartoleria o libri scolastici alla normale attività bisognerebbe comunicarlo per tempo.

Ordine di libri

Ma al di là del contorno, che pure è importante, la cosa fondamentale per una libreria sono ovviamente i libri stessi: per ordinarli e avere una buona fornitura da offrire ai clienti bisognerà operare un’altra decisione tra l’ordine a un grossista (il più grande è Fastbook) o a un distributore, tra cui i principali al momento in Italia sono:

  • Messaggerie Libri;
  • Gruppo Mondadori;
  • De Agostini;
  • Giunti.

Un passo ancora ulteriore ma che è vivamente consigliato è l’apertura di un software gestionale che consente di tenere sotto controllo entrate, uscite, ordini e riordini dei libri presenti in negozio.

Comunicazione

Soprattutto in apertura, ma anche costantemente per tutto il periodo successivo, la comunicazione è un elemento indispensabile per un’attività di questo tipo.

I principali strumenti che è possibile sfruttare in questo senso sono un sito aggiornato e i principali social network quindi Facebook, Instagram e Twitter.

Per sponsorizzare la libreria e renderla luogo di scambio culturale è importante organizzare incontri d’autore, gruppi di lettura e aprire il più possibile la libreria al quartiere coinvolgendo principalmente scuole e associazioni.

Formazione

A questo punto risulta chiaro che non è possibile improvvisarsi librai da un giorno all’altro ma che è importante la formazione in questa professione. Esistono alcune scuole e dei corsi che si tengono periodicamente e che offrono la possibilità di realizzare questo sogno.

La prima occasione importante da sfruttare è il seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri che si tiene ogni anno a gennaio e che promuove anche altri corsi in diverse città italiane.

Altro punto di riferimento nel settore nel nostro paese è la Scuola di formazione Librai Italiani, nata nel 2006. Inoltre in Italia non manca l’offerta in questo settore e vengono organizzati diversi corsi che aiutano ad approcciare a quest’attività nel modo giusto.

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