Cipro dovrebbe essere salva, ma le modalità del piano di bailout orchestrato da Ue e Fmi rischiano di creare un precedente per i futuri salvataggi dei paesi dell’area euro in difficoltà finanziarie. Nel week-end, dopo ore ed ore di negoziati, a Bruxelles i ministri finanziari dell’Ue-17 hanno raggiunto l’accordo per un piano di aiuti da 10 miliardi di euro a favore di Cipro, che dovrebbe consentire al paese di evitare il default.
In cambio è stata chiesta la tassazione dei conti correnti. Si procederà, quindi, con un prelievo forzato del 9,9% sui depositi bancari superiori a 100mila euro e del 6,75% per conti inferiori a 100mila euro. Grazie a questa msura dovrebbero essere raccolti subito circa 5,8 miliardi di euro, quasi il 33% del pil di Cipro.
Il paese aveva sperimentato un boom di depositi bancari, grazie alla bassa tassazione n vigore in questo paese appartenente all’Ue-17, fino a 8 volte il pil del paese che conta solo per lo 0,2% del prodotto totale dell’area euro. La crisi del settore bancario cipriota stava mettendo in ginocchio il paese, contagiato dalla crisi della vicina Grecia ormai da oltre un anno. Il denaro a favore di Cipro arriverà tramite l’Esm.
© RIPRODUZIONE RISERVATA