Cipro: no al prelievo forzoso? Ecco le conseguenze. Cosa può fare la BCE?

Federica Agostini

20 Marzo 2013 - 16:27

Cipro: no al prelievo forzoso? Ecco le conseguenze. Cosa può fare la BCE?

Il parlamento di Cipro ha deciso di dire no al prelievo forzoso la condizione necessaria per ricevere il bailout dalle istituzioni internazionali. Quali sono le conseguenze di questa scelta per il futuro dell’Eurozona e dell’isola?

Cipro: no al prelievo forzoso

Il parlamento cipriota ha votato contro la proposta di introdurre una forma di tassazione sui conti correnti depositati nelle banche che era la condizione pr ricevere il bailout da 10 miliardi di Euro offerto dalla Germania e dagli altri governi dell’Eurozona. Al momento della votazione, neanche uno dei parlamentari ha votato a favore della proposta. Per questo l’esito della decisione del parlamento lascia Cipro e l’Eurozona in bilico, minacciando una nuova escalation della crisi verso nuovi livelli, anche se molto verosimilmente il parlamento Cipriota dovrà votare una seconda volta, su un accordo diverso forse.

Lo schema per il prelievo forzoso sui conti Ciprioti
Il voto dei parlamentari di Cipro

Il partito di maggioranza (DISY) si è astenuto (un membro era assente), mentre la giovane coalizione (DIKO) ha votato contro: un chiaro esempio di come la condizione politica a Cipro sia estremamente divisa. Anche se un accordo per il bailout venisse approvato, la posizione del governo continuerebbe ad essere insostenibile.

Cosa implica questo no al prelievo forzoso?

Come abbiamo sottolineato in precedenza, questo voto potrebbe rappresentare un vero e proprio ritorno della crisi dell’Eurozona. In precedenza, la Germania a la zona Euro hanno fatto pressione su Cipro insistendo sul fatto che non vi fossero alternative, ma oggi, tutti i partner dell’Eurozona sono costretti a ritornare sulle difficili trattative in merito al salvataggio.

Crisi: quanto tempo ci rimane?

Cipro rimarrà senza fondi il prossimo 3 giugno, quando dovrà ripagare un totale di 1.4 miliardi di Euro in titoli di Stato. Ad ogni modo, prima di allora bisognerà prendere una decisione, altrimenti la corsa agli sportelli sarà inevitabile. Anche se teoricamente i cittadini possono prelevare fino a 700 euro al giorno dagli sportelli bancomat, le aziende (grandi o piccole che siano) non possono funzionare se le banche non sono aperte. Per questo riteniamo che importanti decisioni dovranno essere prese nelle prossime settimane, prima che la carenza di liquidità e di attività economica inizi a minacciare seriamente l’economia Cipriota.

Cipro: cosa potrebbe accadere? 4 scenari possibili

Sul futuro di Cipro si individuano 4 scenari possibili:

  • 1. Il parlamento di Cipro ritorna a votare e approva il prelievo forzoso;
  • 2. L’Eurozona "chiude un occhio" e in nome dell’irreversibilità dell’Euro trova un’altra soluzione;
  • 3. Cipro trova "altre soluzioni" (ad esempio la Russia);
  • 4. Cipro lascia l’Euro.

Cosa può fare la Banca Centrale Europea?

Il punto di svolta a questo punto sarebbe se la BCE decidesse di tagliare sulle banche Cipriote, facendo così una fondamentale distinzione tra l’opzione 2 e la 4: mantenendo la liquidità si faciliterebbe l’opzione 1. Ma per staccare la spina alle banche, la BCE ha bisogno dei due terzi dei voti (15 su 23) del Consiglio Direttivo. Anche se la Bundesbank e forse le banche centrali di Olanda e Finlandia potrebbero votare a favore, la maggioranza dei 2/3 è tutt’altro che garantita. Infatti, da quando Mario Draghi ha assunto il comando della banca centrale, non è mai stato particolarmente "hawk".

Secondo quanto riportato da Bloomberg, dopo il voto la BCE ha commentato così: "La BCE conferma il suo impegno a fornire la liquidità necessaria entro i limite della legalità". Sino ad oggi, la crisi ha mostrato la facilità con la quale le regole della BCE possano divenire malleabili; dunque è difficile dire esattamente cosa significhi una dichiarazione del genere, ma è certo che l’esito del voto sarebbe altamente imprevedibile.

Traduzione a cura di Federica Agostini Fonte: OpenEurope

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