Cina spinge lo yuan, ma un guru dei mercati prevede una maxi-svalutazione

Nicola D’Antuono

16 Febbraio 2016 - 06:37

La banca centrale cinese è tornata a spingere lo yuan per ristabilire la fiducia sui mercati. Secondo Kyle Bass, un super money manager americano, avverrà comunque una massiccia svalutazione nei prossimi mesi

Cina spinge lo yuan, ma un guru dei mercati prevede una maxi-svalutazione

La People’s Bank of China è tornata a spingere lo yuan sui mercati valutari per ristabilire la fiducia degli investitori verso il sistema finanziario domestico, investito da inizio anno da un’ondata di vendite che ha fatto crollare i listini azionari di Shanghai e Shenzen. Anche ieri le borse cinesi hanno riscontrato qualche difficoltà, in una seduta caratterizzata da forti acquisti sugli asset più rischiosi (in Asia l’indice Nikkei ha guadagnato più del 7%). La freddezza dei trader verso l’azionario cinese è spiegabile con i dati macroeconomici sempre più a tinte fosche. L’ultimo in ordine cronologico è stato quello riferito all’andamento del commercio (inferiore alle attese).

Non bisogna dimenticare che la Cina è cresciuta “solo” del 6,9% nel 2015, al ritmo più basso degli ultimi 25 anni. Nel prossimo quinquennio è atteso un ulteriore calo, che potrebbe addirittura essere più profondo del previsto nel caso in cui dovessero emergere prepotentemente i problemi relativi alla stabilità del sistema finanziario locale, appesantito da una montagna di crediti di difficile riscossione e con un indebitamento privato che ormai dovrebbe aver toccato la cifra monstre del 340% del pil. Lo yuan cinese, nonostante la rivalutazione degli ultimi giorni, potrebbe subire forti vendite in futuro se la PBoc si troverà costretta a valutare significative manovre monetarie per sostenere la crescita economica e il sistema bancario.

Uno dei più grandi guru dei mercati mondiali, ovvero Kyle Bass, a capo dell’hedge fund Hayman con sede a Dallas, ritiene che la Cina è destinata a crollare con banche e yuan in prima fila a causa di una montagna di crediti di difficile riscossione, che potrebbero essere addirittura tre volte più consistenti di quelli che misero in ginocchio le banche americane con lo scopio della bolla dei mutui subprime. Bass, uno dei pochi a prevedere la crisi del 2008 (guadagnando tra l’altro una fortuna), si aspetta che prima o poi la PBoC svaluterà lo yuan di almeno un terzo rispetto al suo valore corrente. E’ a rischio anche la tenuta del cambio fisso del dollaro di Hong Kong e la stabilità di numerose valute asiatiche (dal dollaro di Singapore al won sudcoreano).

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it