Cina inarrestabile contro le Big Tech

Violetta Silvestri

10/07/2021

12/07/2021 - 14:36

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La Cina non ferma la sua politica di controllo sui colossi internet, con lo scopo di salvaguardare la sicurezza di dati e nazione. Le ultime mosse di Pechino.

Cina inarrestabile contro le Big Tech

La Cina va avanti determinata nella sua strategia di controllo delle Big Tech.

Secondo le ultime indiscrezioni Bloomberg, Pechino ha avanzato la proposta di nuove regole per le società che intendono quotarsi in Paesi stranieri.

Una mossa pensata contro i progetti IPO, soprattutto rivolti alla Borsa USA, dei giganti di Internet.

L’obiettivo della potenza asiatica è pressare le grandi società che rischiano di diventare troppo grandi e controllare una valanga di dati utenti sensibili.

Non solo, mentre le indagini anti-monopolio di Pechino si sono concentrate su operazioni in gran parte all’interno dei confini della Cina, è difficile ignorare quanto le ultime azioni del Governo si siano focalizzate su società che cercano investimenti stranieri.

Il tema USA contro Cina si ripropone nella stretta alle Big Tech. Quali novità da Pechino?

Cina: arriva la stretta sulle IPO?

La Cina ha proposto nuove regole che richiederebbero a quasi tutte le società che cercano di quotarsi in Paesi stranieri di sottoporsi a una revisione della sicurezza informatica, una mossa per rafforzare in modo netto la supervisione sui suoi giganti di Internet.

Le aziende che detengono dati su oltre 1 milione di utenti sarebbero quindi obbligate a richiedere l’approvazione della sicurezza informatica quando progettano IPO in altre nazioni.

Il motivo è “il rischio che tali dati e informazioni personali possano essere influenzati, controllati e sfruttati in modo dannoso da Governi stranieri”, ha fatto sapere l’amministrazione del cyberspazio cinese.

La revisione della sicurezza informatica esaminerà anche i potenziali rischi per la sicurezza nazionale derivanti dalle IPO all’estero.

Finora quest’anno, 37 società cinesi si sono quotate negli Stati Uniti, superando il conteggio dell’anno scorso, e hanno raccolto un totale di 12,9 miliardi di dollari, secondo i dati compilati da Bloomberg.

La mossa per adesso solo annunciata è uno dei passi più concreti compiuti per limitare la capacità delle aziende tecnologiche di raccogliere capitali negli Stati Uniti.

Intanto, anche prima che tali regole trapelassero, alcune società che avevano pianificato di quotarsi a New York hanno ritirato la loro IPO.

LinkDoc Technology con sede a Pechino è diventata la prima azienda nota ad accantonare un’IPO sulla scia delle nuove modifiche proposte. Da allora, è stato riferito che l’app di fitness cinese Keep e la startup Meicai hanno entrambi scartato i piani per la quotazione negli Stati Uniti.

Le nuove regole potrebbero avere un impatto sulle aziende tecnologiche cinesi come la proprietaria di TikTok ByteDance e la società di logistica e consegne on-demand Lalamove, che stanno valutando IPO.

Stop della Cina a Tancent

Il regolatore del mercato cinese ha anche dichiarato che bloccherà il piano di Tencent di unire i due principali siti di streaming di videogiochi del Paese, Huya e DouYu, per motivi antitrust.

Tencent ha annunciato per la prima volta l’intenzione di fondere Huya e DouYu l’anno scorso in un legame progettato per semplificare le sue partecipazioni nelle società.

La Big Tech è il maggiore azionista di Huya con il 36,9% e possiede anche oltre un terzo di DouYu, con entrambe le società quotate negli Stati Uniti, per un valore di mercato complessivo di 5,3 miliardi di dollari.

L’Autorità cinese ha affermato che la quota di mercato combinata di Huya e DouYu nel settore dei videogiochi live streaming sarebbe superiore al 70% e la loro fusione rafforzerebbe il dominio di Tencent in questo mercato.

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