Panico in Cina per il crollo delle azioni e per la fuga dei capitali, Li Yuanchao giura di difendere gli investitori e di combattere la speculazione
Un mercato troppo altalenante è un mercato di speculazione, queste le parole del vicepresidente cinese Li Yuanchao che nel meeting di Davos ha giurato misure a difesa degli investitori.
La tempesta abbattutasi in Cina sui mercati finanziari nell’avvio del 2016 getta nell’incertezza gli investitori, dominati ora da una forte avversione al rischio e dalla paura che attacchi speculativi possano decimare i loro risparmi. Questa la risposta di Li Yuanchao.
Cina, il giuramento del vicepresidente Li Yuanchao
In un’intervista rilasciata a Bloomberg in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il vicepresidente Li Yuanchao ha affermato che la Cina è disposta ad intervenire con forza nel mercato azionario per evitare che pochi speculatori traggano guadagno dalla disfatta dei normali investitori.
“Un mercato troppo altalenante è un mercato di speculazione dove solo in pochi otterranno il massimo vantaggio mentre la maggior parte delle persone soffre”
Definendo il mercato del Paese “non ancora maturo”, Li Yuanchao ha dichiarato che il governo cinese aumenterà la sua regolamentazione per limitarne la volatilità e l’esposizione agli attacchi speculativi, nell’interesse dei normali investitori. In Cina questi costituiscono la maggiore fetta del mercato azionario, muovendo circa l’80% delle negoziazioni nelle Borse di Shangai e Shenzhen, mentre negli Stati Uniti i singoli investitori non arrivano che al 15% del mercato.
I dubbi sull’economia della Cina
Il funzionario ha guidato la delegazione cinese al Forum di Davos per rassicurare circa lo stato di salute dell’economia del suo Paese, ma di fatto su di essa persistono forti dubbi: nonostante la Banca Popolare Cinese stia iniettando liquidità nel sistema nel tentativo di rilanciare l’economia, questa mostra il più grave rallentamento degli ultimi 25 anni e i principali indici azionari del gigante asiatico hanno perso più del 15% solo nelle prime settimane del 2016.
Secondo George Soros, lo speculatore ungherese soprannominato “l’uomo che distrusse la Banca d’Inghilterra” dopo che un’operazione nel 1992 gli fruttò oltre 1 miliardo di dollari alle spese della BoE, un brusco atterraggio dell’economia cinese resta “praticamente inevitabile”.
Cina, il sostegno agli investitori
Fang Xinghai, vicepresidente della China Securities Regulatory Commission, ha partecipato all’intervista sottolineando come il governo cinese sia invervenuto già nel corso del 2015 sul mercato non per aumentare il possesso di azioni, ma per immettere liquidità e scongiurare i rischi di un’eccessiva volatilità. Questa sarà la stessa linea da seguire ora che gli investitori sono carichi di ansia e cercano rassicurazioni.
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