Chi è Zhang Zhan: la blogger condannata per il reportage sul Covid a Wuhan

Riccardo Lozzi

28 Dicembre 2020 - 17:21

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Chi è Zhang Zhan, la blogger condannata a 4 anni dal regime cinese per i suoi reportage sullo scoppio della pandemia da Covid-19 a Wuhan.

Chi è Zhang Zhan: la blogger condannata per il reportage sul Covid a Wuhan

Il tribunale di Shanghai ha condannato a 4 anni di reclusione la blogger cinese Zhang Zhan, la quale durante lo scoppio della pandemia da Covid-19 a Wuhan aveva pubblicato dei reportage che mettevano in discussione la propaganda del Governo di Pechino.

Zhang è un ex avvocato, diventata successivamente una attivista per i diritti umani in opposizione a Xi Jinping. A febbraio, dopo l’inizio della crisi sanitaria si era recata personalmente a Wuhan per documentare cosa stesse succedendo e osservare le azioni del Governo.

Nei video diffusi inizialmente su WeChat, e poi su Twitter e Youtube, attraverso l’utilizzo di VPN stranieri, Zhang aveva mostrato cosa stava accadendo nella provincia del Dragone, mostrando come le autorità falsificavano i dati ufficiali.

I servizi della giornalista indipendente si erano bloccati nel maggio scorso poiché, come si è scoperto in seguito, era stata arrestata dalla polizia e incarcerata a Shanghai.

Chi è Zhang Zhan

Dopo oltre 7 mesi di detenzione, Zhang è stata giudicata colpevole di aver generato del panico e provocato disordini con la sua attività. Un capo di imputazione comunemente usato dal regime per poter mettere a tacere le voci dei dissidenti.

Infatti, sono molti i giornalisti messi frequentemente “sotto osservazione” o in stato di fermo per le loro testimonianze, con la censura che è aumentata notevolmente negli ultimi mesi grazie all’utilizzo del pretesto di dover combattere il contagio del virus.

Secondo Reporter Senza Frontiere la Cina è il maggiore Paese del mondo per quanto riguarda l’incarcerazione dei giornalisti locali, riuscendo inoltre a controllare l’accesso dei cittadini ai media internazionali tramite il suo sofisticato apparato di vigilanza online chiamato Great Firewall.

Una sorveglianza che ha consentito di avviare una campagna di propaganda, attraverso la quale è stata autodefinita l’azione delle massime istituzioni della Repubblica Popolare estremamente efficace e tempestiva.

La condanna a 4 anni per i reportage sul coronavirus a Wuhan

Zhang Zhan è la prima giornalista ad essere stata condannata in relazione ai fatti sul coronavirus.

Nei mesi tra l’inizio della detenzione e il processo, come dichiarato da Amnesty International e dal suo avvocato difensore Zhang Keke, la blogger aveva iniziato uno sciopero della fame, interrotto forzatamente dalle autorità giudiziarie con un sondino naso-gastrico da cui non poteva staccarsi poiché le erano state bloccate le mani.

All’udienza Zhang è stata portata su una sedia a rotelle, essendo diventata troppo fragile in questo periodo di tempo per potersi muovere autonomamente.

I pubblici ministeri l’hanno quindi accusata di aver diffuso informazioni false, anche se come riportato dal suo avvocato non c’era nessuna prova concreta a loro favore.

Zhang, in segno di protesta nei confronti del tribunale, non ha rilasciato molte dichiarazioni per discolparsi durante il processo, rifiutando al tempo stesso di ammettere la sua colpevolezza.

Prima delle sentenza aveva rivelato al suo legale di essere pronta a rifiutare il cibo fino alla morte, affermando come questo metodo estremo sia l’unico efficace per protestare nei confronti del regime.

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