Che fine fanno i soldi delle donazioni?

Guendalina Grossi

21 Febbraio 2018 - 11:11

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Dove vanno a finire i soldi delle donazioni? Questa è una domanda che molti di noi si pongono quando donano per una giusta causa; ecco tutta la verità.

Che fine fanno i soldi delle donazioni?

Spesso vi sarà capitato di domandarvi dove finiscono i soldi che donate in seguito ad una calamità naturale - come può essere il caso degli eventi sismici - oppure quando viene organizzata una raccolta fondi.

Infatti, molte volte i soldi delle donazioni non vengono utilizzati per supportare le cause per i quali erano stati raccolti. Uno dei casi lampanti riguarda proprio la raccolta fondi per i terremotati del Centro Italia che ha scatenato una forte polemica sui social.

Lo stesso vale per i soldi donati alle associazioni benefiche, le quali il più delle volte non specificano come verranno utilizzati i fondi raccolti durante l’evento di beneficenza.

Qui proveremo a chiarire tutti i vostri dubbi; in questo articolo, infatti, cercheremo di capire che fine fanno i soldi delle donazioni.

Che fine fanno i soldi donati per gli eventi sismici?

La Protezione Civile, dopo la polemica che è scoppiata sui social in merito alla poca chiarezza sull’utilizzo dei fondi raccolti con gli SMS solidali per i terremotati del Centro Italia, ha deciso di fare chiarezza sulla destinazione dei fondi raccolti.

Quest’ultima ha precisato che le donazioni raccolte attraverso il numero 45500 sono servite per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono state destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici.

La Protezione Civile ha spiegato in particolare che le donazioni sono confluite nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e sono state gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede il Protocollo.

È stato chiarito poi che sono i singoli territori a valutare, in accordo con le Regioni e il Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli. Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento.

Il precedente dell’Aquila

Per il terremoto che colpì l’Aquila nel 2009, con il sistema delle donazioni via SMS furono raccolti circa 5 milioni di euro. Questi soldi però non sono stati spesi per aiutare gli sfollati bensì sono andati a costituire un fondo di garanzia gestito dal consorzio finanziario Etimos, specializzato nel settore del microcredito.

Le persone che si sono rivolte alle banche - consigliate da Etimos ovviamente - hanno contratto il credito. Ma chi con il terremoto è rimasto senza un introito di quei soldi non ha visto un centesimo. Gli sfollati infatti non sono stati in grado neppure di ricevere un prestito poiché giudicati come persone a rischio, non in grado di restituire il denaro.

I soldi donati alle Onlus

Lo stesso quesito sorge spontaneo in relazione ai soldi donati alle associazioni senza fine di lucro, dal momento che le Onlus non hanno alcun obbligo di pubblicare i propri bilanci sui siti Internet.

La pubblicazione dei bilanci in Italia è affidata alla discrezionalità delle singole associazioni - contrariarmene a quanto avviene in altri Paesi occidentali - e manca una vera e propria autorità indipendente che controlli il comportamento delle singole associazioni.

Solo il 17,8% delle 350 mila onlus italiane utilizza uno strumento di trasparenza come il bilancio sociale.

Capita spesso dunque anche in questo caso che i soldi delle donazioni siano utilizzati in primis per finanziare la rete di SRLS, i loro titolari, i team leader e via via tutte le figure che si trovano nella scala gerarchica.

Solo dopo che questi ultimi avranno ricevuto ciò che gli spetta i fondi saranno destinati per le cause per i quali erano stati inizialmente raccolti.

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