Cedolare secca al 10%: come risparmiare sugli affitti. Ecco le condizioni necessarie

Marta Panicucci

18/03/2014

18/03/2014 - 15:46

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Cedolare secca al 10%: come risparmiare sugli affitti. Ecco le condizioni necessarie

Il decreto sulla casa del governo Renzi ha apportato ulteriori modifiche alla cedolare secca. Ormai tutti i proprietari di casa sanno in cosa consiste questo regime facoltativo e agevolato che permette di pagare un’unica imposta in sostituzione di Irpef e addizionali. La cedolare secca inoltre, solleva il proprietario dal pagamento dell’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.

Le novità apportate al regime della cedolare secca dal governo Renzi, riguardano la percentuale che passa dal 15% al 10% per gli anni di imposta dal 2014 al 2017. Nel 2013 infatti erano in vigore due diverse aliquote per la cedolare secca: al 15% e al 21% a seconda del tipo di contratto scelto. Dal 2014, fermo restando l’aliquota al 21%, quella più bassa scende dal 15% al 10%. Ma bisogna fare attenzione perché non tutti possono usufruire dello sconto fiscale, il nuovo piano casa indica delle condizioni necessarie che il proprietario deve rispettare.

Proprietari e immobili
Possono attivare il regime agevolato della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

Gli immobili devono appartenere alle categorie catastali da A1 a A11, esclusa l’A10 - uffici o studi privati, locate a uso abitativo e per le relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione.

Contratti
La cedolare secca al 10% vale soltanto per i contratti d’affitto a canone concordato 3+2 stipulati in determinati comuni, quelli che fanno parte della lista degli enti territoriali con alta tensione abitativa. Leggi qui l'elenco dei comuni.

Inoltre il canone pattuito nel contratto deve essere compreso tra il minimo e il massimo stabilito dagli accordi tra sindacati che rappresentano gli inquilini e coloro che rappresentano i proprietari di casa.

Sconto automatico
Con il piano casa arriva una buona notizia per coloro che già l’anno scorso avevano stipulato un contratto sotto il regime fiscale della cedolare secca.

Se l’abitazione è già affittata con canone concordato la sconto dal 15% pagato l’anno scorso al 10% pagato quest’anno è automatico.

Chi paga il 21%
La possibilità di usufruire della cedolare secca al 10% non fa decadere l’altro regime agevolato del 21% che resta per i contratti a canone di mercato. Le decisione spetta al proprietario di casa. Il regime agevolato della cedolare secca ha due diverse aliquote: l’aliquota al 10% valida solo per i contratti concordati, che spesso prevedono un canone d’affitto inferiore; oppure quella al 21% valida per i contratti a prezzo di mercato.

Se il proprietario decide di passare all’aliquota del 10% deve, sciogliere il contratto preesistente presso l’agenzia delle entrate (sostenendo le dovute spese) e poi effettuare un nuovo contratto concordato. Da ricordare che il contratto concordato con la cedolare secca al 10% è valido soltanto nei comuni con alta tensione abitativa.

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