Il Governo ha approvato l’aumento della Tasi fino allo 0,8 per mille. Cresce così il peso della tassa che secondo la UIL ci costerà più dell’IMU
Il Consiglio dei ministri ha approvato la maggiorazione della Tasi fino allo 0,8%. Si arriverà dunque al 3,3 per mille per le case all’11,4 per mille per gli altri immobili.
Scatta dunque l’aumento, inserito all’interno del decreto Salva Roma, che in passato aveva generato frizioni tra i sindaci e i rappresentanti dell’ex Esecutivo. Si sottolinea però che la struttura della tassa rimarrà la stessa: aliquota massima al 2,5 per mille sulle prime case e al 10,6 per mille sulle seconde. In base agli accordi presi nei mesi scorsi tra Fabrizio Saccomani, ex ministro dell’Economia, e l’Anci i Comuni avranno comunque la possibilità di aumentare l’aliquota di un ulteriore 0,8 per mille.
La misura era già stata prevista dal Governo Letta allo scopo di garantire ai Comuni maggiori entrate calcolate tra 1,3 e 1,8 miliardi di euro che salveranno i bilanci di oltre 7.000 Enti Locali.
Nelle intenzioni dell’Esecutivo l’aumento del gettito andrà a finanziare gli sgravi fiscali per le fasce più deboli. Secondo il Governo poi, la maggiorazione non dovrebbe comunque pesare sui cittadini più di quanto facesse la vecchia IMU, ma sulla questione, c’è chi non è d’accordo.
I calcoli della UIL
A parere di UIL – Servizio Politiche Territoriali infatti, i quasi 11 milioni di contribuenti che vivono in uno dei 5.600 Comuni soggetti all’aliquota IMU del 4%, la Tasi peserà di più dell’imposta municipale unica.
A ribadirlo è stato più volte Guglielmo Loy, segretario della UIL, che ha affermato:
Nelle nostre per la prima casa, si parte da un gettito medio, senza addizionale aggiuntiva, di 135 euro (198 euro senza detrazioni), ai 198 euro (261 euro senza detrazioni), con l’aliquota massima al 3,3 per mille. Mentre, per le seconde case, si può arrivare ad aumenti del 7,6% (64 euro) nel caso si applicasse l’aliquota dell’11,4 per mille. Si passerebbe, dunque, dagli 837 euro dell’Imu del 2013 ai 901 euro del combinato disposto Imu più Tasi. L’addizionale aggiuntiva - conclude Loy - è soltanto l’antipasto di quello che può succedere nel 2015, quando l’aliquota massima della Tasi potrà arrivare al 6 per mille"
Insomma nonostante le rassicurazioni, secondo l’Unione Italiana Lavoratori, pagheremo di più.
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