Cartella esattoriale: cosa fare quando se ne riceve una?

Federico Migliorini

11 Ottobre 2014 - 13:37

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La cartella esattoriale è il documento che legittima alla riscossione coattiva dei tributi e viene emesso dall’agente della riscossione. Non sempre però, gli importi richiesti risultano effettivamente dovuti, per questo motivo diventa fondamentale verificare gli importi richiesti ed eventualmente chiedere chiarimenti all’ente che ha emesso il ruolo. Vediamo come fare.

Cartella esattoriale: cosa fare quando se ne riceve una?

La cartella esattoriale è un documento che viene emesso dall’agente della riscossione, legittimato alla riscossione coattiva dei tributi, in mancanza del pagamento spontaneo da parte del contribuente. Oggi l’agente della riscossione è “Equitalia Spa”, una società controllata dall’Agenzia delle Entrate, diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale.

La cartella esattoriale è titolo esecutivo e come tale consente al soggetto che lo ha emesso di poter agire coattivamente per la riscossione dell’importo dovuto. Per questo motivo è necessario prestare la massima attenzione, nel momento in cui ce ne viene notificata una. Questo, tuttavia, non pregiudica il nostro diritto e dovere di capire e verificare cosa ci viene richiesto, ma soprattutto di dotarsi dei giusti strumenti per decidere se la pretesa tributaria sia giustificata o meno (magari perché abbiamo già pagato).

Cosa è una cartella esattoriale?
Gli Agenti della riscossione attivano le procedure per il recupero del credito inviando ai contribuenti, come primo atto, la cartella di pagamento. La notifica delle cartelle è effettuata dal personale dell’Agente della riscossione o da altri soggetti abilitati dallo stesso Agente. Può essere eseguita anche per raccomandata con avviso di ricevimento o – per le società e le persone fisiche titolari di partita Iva - per “Posta Elettronica Certificata” (PEC).

La cartella esattoriale, come abbiamo visto legittima il concessionario alla riscossione coattiva di un tributo erariale e non, sia esso una tassa, un’imposta, una sanzione, un contributo o una multa, iscritta a ruolo a seguito dell’inadempimento del debitore, rilevato da un precedente controllo. Infatti, le somme che risultano dovute a seguito dei controlli, di qualsiasi tipo, e degli accertamenti effettuati dall’Amministrazione finanziaria vengono iscritte a ruolo. Il ruolo non è altro che un elenco, formato dall’ente impositore, contenente i debitori e le somme da essi dovute.

Ai sensi del D.L. n. 16/2012 per procedere all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali e regionali, è necessario che la somma dovuta, comprensiva di sanzioni e interessi, sia superiore, per ciascun credito e con riferimento a un singolo periodo d’imposta, a 30 euro.

Quali informazioni ci interessano in una cartella esattoriale?
Quando si riceve una cartella esattoriale è necessario prestare adeguata attenzione su alcuni aspetti ivi contenuti, e in particolare su:

  • la descrizione degli addebiti le istruzioni sulle modalità di pagamento;
  • l’intimazione a pagare entro 60 giorni le somme descritte;
  • le indicazioni per l’eventuale proposizione del ricorso;
  • il nome del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione della cartella.

Le verifiche da effettuare
Non sempre quando si riceve una cartella esattoriale tutti gli importi richiesti sono dovuti. In alcuni casi potrebbe trattarsi di multe mai notificate, somme prescritte o ancora di importi comunque non dovuti, magari perché già pagati in precedenza. Per questo motivo, prima di pagare la cartella esattoriale a proprio carico, è meglio accertarsi che le somme addebitate siano effettivamente dovute. Per questo, la prima cosa da fare è procurarsi l’estratto conto dal quale risultano, nel dettaglio, tutte le somme addebitate a proprio carico, cartella per cartella, con l’indicazione dei singoli tributi e degli importi. In questo modo non dobbiamo fare altro che controllare i pagamenti che abbiamo fatto e trovare le possibili incongruenze. Per ottenere l’estratto conto è necessario presentare domanda agli sportelli di Equitalia oppure rivolgersi ad un professionista (dottore commercialista) che lo faccia per vostro conto.

A chi rivolgersi per contestare eventuali errori
Per avere informazioni sugli addebiti riportati in una cartella di pagamento, o per contestare eventuali errori o incongruenze è necessario rivolgersi all’ente che ha emesso il ruolo. Attenzione però, non tutte le cartelle di pagamento riguardano tributi erariali di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Anzi, molte contengono inviti a pagare somme risultanti da contravvenzioni stradali, sanzioni amministrative di vario tipo, tasse comunali, contributi per iscrizione ad albi, eccetera. Il contribuente deve quindi fare attenzione a rivolgersi, per ottenere informazioni e avanzare eventuali contestazioni, all’ente effettivamente responsabile dell’addebito indicato nella cartella.
All’Agente della riscossione il contribuente si può rivolgere per avere informazioni riguardanti la situazione dei pagamenti e la notifica delle cartelle.

Mancato pagamento
In caso di mancato pagamento delle cartelle entro 60 giorni dalla data di notifica, sulle somme iscritte a ruolo sono dovuti gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo, nonché l’intero compenso dovuto all’Agente della riscossione (calcolato sul capitale e sugli interessi di mora) e tutte le eventuali ulteriori spese derivanti dal mancato (o intempestivo) pagamento della cartella.
Trascorso questo termine, l’Agente della riscossione può avviare azioni cautelari e conservative e le procedure per la riscossione coattiva su tutti i beni del creditore e dei suoi coobbligati (come, per esempio, il fermo amministrativo di beni mobili registrati e il pignoramento dei beni).

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