Caricabatterie universale in Europa, siamo al passo decisivo

Dario Colombo

4 Maggio 2022 - 16:03

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La porta USB-C si avvia diventare finalmente lo standard europeo per ricaricare le batterie dei dispositivi portatili: il Parlamento europeo è pronto al passaggio con il Consiglio

Caricabatterie universale in Europa, siamo al passo decisivo

La vicenda dei caricabatterie universali in Europa si approssima a compiere il passo finale: il Parlamento europeo ha adottato oggi, senza alcun emendamento al testo, la propria posizione sulla revisione della Direttiva sulle apparecchiature radio, la 2014/53, ed è pronto ad avviare i negoziati con i governi nazionali, ossia con il Consiglio, sulla forma finale della legislazione.

La storia è particolarmente lunga e irta di ostacoli, ma forse finalmente ci siamo.

Il Parlamento europeo e la Commissione parlamentare per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) avevano chiesto negli ultimi dieci anni una soluzione comune per i caricabatterie, invitando continuamente la Commissione europea ad agire in termini di proposta normativa. 

La proposta legislativa è stata alla fine presentata lo scorso settembre e ora con il voto-non voto (tecnicamente, senza emendamenti il testo è passato in prima lettura) si apre il decisivo capitolo finale, quello delle trattative con i governi dei Paesi membri.


Le nuove regole dovranno permettere ai consumatori di non avere più bisogno di un nuovo caricabatterie e di un nuovo cavo ogni volta che acquistano un dispositivo, e di utilizzare un unico caricabatterie per tutti i dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni.

In base alle indicazioni del testo adottato la maggior parte dei dispositivi ricaricabili tramite cavo dovranno essere dotati di una porta USB-C, indipendentemente dal produttore.

Stiamo parlando quindi di telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi e altoparlanti portatili.

Le eccezioni potranno riguardare i dispositivi troppo piccoli per alloggiare una porta USB-C, nella fattispecie i dispositivi di monitoraggio della salute o gli smartwatch.

Per rendere le scelte di acquisto più semplici ai consumatori, che notoriamente possiedono più dispositivi e non sempre hanno bisogno di caricabatterie aggiuntivi, i nuovi dispositivi dovranno essere accompagnati da informazioni chiare e da un’etichettatura sulle opzioni di ricarica.

E dato che si sta già affermando il metodo di ricarica wireless, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione europea di presentare una strategia entro la fine del 2026 che permetta alle nuove soluzione di ricarica di funzionare in combinazione con le altre e di evitare l’effetto lock-in, ossia il legame di un consumatore con i dispositivi di un singolo produttore.

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