Car sharing al posto delle auto nuove, così calano le vendite

Luca Secondino

21 Marzo 2018 - 10:57

I servizi di car sharing hanno contribuito a far rimandare l’acquisto dell’auto nuova o ad evitarlo del tutto.

Car sharing al posto delle auto nuove, così calano le vendite

Spesso abbiamo parlato di car sharing e di mobilità condivisa come presupposti fondamentali per andare verso un futuro in cui gli automobilisti preferiranno utilizzare le auto senza possederle, e un recente studio mostra come questa tendenza sia già iniziata.

Al convegno ForumAutomotive tenutosi a Milano, AlixPartners ha presentato uno studio sul mercato dell’automobile italiano che mostra come i servizi di condivisione di auto e moto stia modificando le abitudini d’acquisto degli automobilisti.

Inoltre, queste forme innovative di mobilità condivisa sono destinate a crescere considerevolmente nei prossimi anni in tutto il mondo.

Più car sharing, meno acquisti

Il 61% del campione di utenti italiani iscritti a servizi di car sharing ha dichiarato di aver rinviato o evitato del tutto l’acquisto di una nuova auto grazie alla mobilità condivisa.

Un dato importante che va calcolato anche in base ai risultati del mercato automotive, che per la prima volta nel 2017 è cresciuto tornando ai volumi precedenti la crisi del 2008. Se non ci fosse stato il fenomeno del car sharing probabilmente le vendite sarebbero state maggiori, ma sarebbero state anche inferiori se in Italia fossero altamente diffusi i servizi di ride sharing come Uber.

Il dato nazionale scende al 57% nelle aree metropolitane, ed è nella media di quello calcolato negli altri Paesi europei, dove oscilla tra il 50% e il 60%.

Mobilità condivisa non ovunque

Oltre alle diversità tra zone italiane, tra aree metropolitane e piccoli centri, il car sharing ha volumi diversi nel resto del mondo. Al di fuori dell’Unione Europea, dove è un fenomeno relativamente recente, la condivisione auto e moto ha oggi un volume diverso: ad esempio negli Stati Uniti, dal 2013 al 2017 è calato nelle grandi città del 20% e non è prevista una crescita nel 2018.

Crescita che invece dovrebbe coinvolgere i Paesi asiatici: in Giappone e Cina è previsto per quest’anno e l’inizio del 2019 un aumento del 18% per il car sharing e del 30 o 40% per il ride sharing, cifre che in Cina dovrebbero attestarsi attorno al 40%.

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