Cappellani militari: costano 17milioni di euro l’anno. Ecco il servizio delle Iene che fa indignare l’Italia

Marta Panicucci

20/11/2013

Cappellani militari: costano 17milioni di euro l’anno. Ecco il servizio delle Iene che fa indignare l’Italia

Nella puntata di ieri, 19 novembre, del programma televisivo Le Iene, Luigi Pelazza ha proposto un servizio sui cappellani militari. Pelazza riporta che, secondo una vecchia legge, i cappellani che prestano servizi nelle caserme sono considerati militari a tutti gli effetti. Da questo ne consegue una spesa per i loro stipendi che si aggira intorno ai 17 milioni di euro l’anno, oltre a vari benefit, macchina pagata dalla Difesa e lauta pensione a 62 anni di età.

Inoltre gli ecclesiastici a cui viene riconosciuto un grado nell’esercito non partono dai gradi inferiori, ma direttamente dal grado di tenente fino a quello di generale di corpo d’armata.

Negli anni alcuni patiti come i Radicali o singoli deputati, hanno tentato di modificare la legge che ha istituito questo trattamento privilegiato per i cappellani militari, ma senza risultati. Pellazza intervista a riguardo Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle che ha portato all’attenzione del parlamento questo tema in sede di legge di stabilità. Il problema è che la legge in questione si fonda sull’esistenza di due ordinamenti giuridici quello statale e quello canonico e per essere modificata deve avere il consenso del Vaticano e dello Stato italiano.

Legge del 1961

Protagonista di questa faccenda è la legge numero 512 del primo giugno del 1961. che riguarda lo "Statuto giuridico, avanzamento e trattamento economico del personale dell’assistenza spirituale alle Forze Armate dello Stato."

Come riporta giustamente Pelazza nel suo servizio, ai cappellani militari viene subito riconosciuto un alto grado militare:

L’ordinamento gerarchico dei cappellani militari è costituito dai seguenti gradi:
- primo cappellano militare capo, assimilato di rango al grado di maggiore;
- cappellano militare capo, assimilato di rango al grado di capitano;
- cappellano militare addetto, assimilato di rango al grado di tenente.

All’articolo 47 le disposizioni circa la cessazione del servizio permanente per età prevedono:

Il cappellano militare, che abbia compiuto il 62° anno di età, cessa dal servizio permanente ed è collocato nella riserva o in congedo assoluto, a seconda della idoneità. Il cappellano militare, se ha venti o più anni di servizio effettivo, consegue la pensione a norma delle vigenti disposizioni; se ha meno di venti anni di servizio effettivo, ma 15 o più anni di servizio utile per la pensione, dei quali dodici di servizio effettivo, consegue la pensione considerando come se avesse compiuto venti anni di servizio effettivo.

In sostanza i cappellani militari costano allo Stato italiano 17milioni di euro l’anno e inoltre, hanno accesso alla pensione a 62 anni con l’assegno pensionistico dovuto ai militari di alto rango.

Tentativi di abrogazione

Nel marzo del 2007, con il disegno di legge numero 1396, i senatori Silvestri, Donati, Palermi e Ripamonti hanno tentato di abrogare la legge del 1961:

La legge 1º giugno 1961, n. 512, viene abrogata, prevedendo norme di salvaguardia per gli ecclesiastici già nominati secondo le norme in vigore. L’articolo 2 è una delega al Governo al fine di regolare, in tempi certi, attraverso norme transitorie i rapporti giuridici, i trattamenti economici e previdenziali del personale dell’ordinariato militare, garantendone i diritti quesiti e le forme di protezione previste dall’ordinamento italiano, utilizzando a tali fini quota parte del Fondo per il sostentamento del clero. Le risorse rese disponibili dall’abrogazione della legge n. 512 del 1961 andranno finalizzate ad iniziative in favore della pace e al sostegno delle associazioni onlus che operano nel campo della pace e della lotta alla povertà nel mondo, attraverso l’emanazione di atti amministrativi che entreranno in vigore se approvati con il parere favorevole dei due terzi dei componenti delle Commissioni parlamentari competenti.

Ecco il link con il video delle Iene. Luigi Pelazza, intervistando alcuni cappellani militari ha registrato il loro consenso ad una riforma della legge del 1961, per abrogare i loro privilegi. Allora cosa stiamo aspettando?

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