Cambio euro-dollaro: in arrivo una settimana ribassista dopo i NFP?

Matteo Bienna

8 Agosto 2016 - 09:57

Cambio euro-dollaro torna ribassista dopo gli ultimi dati sul mercato del lavoro USA: verso un ritorno sotto quota 1,10? Vediamo le prospettive per la settimana.

Cambio euro-dollaro: in arrivo una settimana ribassista dopo i NFP?

Il cambio euro-dollaro apre la settimana viaggiando incerto al di sotto di quota 1,11, dopo il ribasso che lo ha portato ad interrompere il trend rialzista lo scorso mercoledì.

Ancora una volta sono stati i dati sul mercato del lavoro statunitense a cambiare le carte in tavola, con l’abbandono dei massimi post-Brexit a 1,12 e la ripresa del movimento ribassista che aveva preceduto l’ultimo meeting della Fed.

I Non Farm Payrolls si sono mantenuti al di sopra delle aspettative e il mercato ha restituito vigore al dollaro USA, in fase di recupero contro la maggior parte delle altre valute.

Vediamo ora di analizzare il possibile cammino di euro-dollaro nei prossimi giorni, anche alla luce dei market mover della settimana.

Cambio euro-dollaro: al via il ribasso dopo i NFP. Target 1,097?

Il cambio euro-dollaro ha presto interrotto il suo cammino di rialzo dopo che l’ottimismo ha ripreso a scorrere all’interno del sistema economico americano.

I toni per lo più scoraggianti dell’ultima riunione Fed sono stati presto rimpiazzati dall’importanza dei Non Farm Payrolls, tornata d’attualità come già accaduto negli ultimi mesi, portando ad un’inversione del movimento rialzista.

Come osservabile dal seguente grafico giornaliero, infatti, la risalita di euro-dollaro si è interrotta proprio in corrispondenza della media mobile a 100 periodi, tratteggiata in bianco, arrivando in soli tre giorni a tagliare anche le altre due medie mobili, a 60 e a 20 periodi:

Il vero e proprio rimbalzo ha segnalato come le velleità rialziste di EUR/USD avessero basi poche solide, esattamente come le parole della Fed che le avevano originate.

Nella mattinata di lunedì il cambio si ritrova incerto al di sopra della media mobile a 20 periodi ma tornato al di sotto di quota 1,11, con una resistenza importante a 1,112.

L’eventuale taglio al ribasso della media mobile potrebbe portare euro-dollaro verso il primo supporto rilevante a quota 1,104, ovvero sui minimi toccati la scorsa settimana.

L’oscillatore MACD è prossimo al ritorno sotto lo zero, segnale che incoraggerebbe il ribasso, a quel punto diretto verso quota 1,10 e verso la trendline evidenziata in verde.

L’obiettivo principale, guardando ai prossimi giorni, potrebbe trovarsi all’interno del seguente grafico settimanale:

La settimana rialzista del post-Fed è stata soppiantata dall’ultima candela ribassista, che ha portato il cambio ad abbattere la media mobile a 20 e a 60 periodi anche nel grafico W1.

La resistenza a 1,1108 sembra per ora aver respinto EUR/USD verso il basso, accompagnata anche dalla media mobile a 60 periodi.

Dopo l’abbattimento della trendline evidenziata in rosso, la quotazione si è sempre mantenuta al di sotto, passando due settimane di consolidamento ma, alla luce dei dati di venerdì, orientate al ribasso.

Il target potrebbe quindi essere il supporto a 1,097, la prima delle linee verdi, livello di prezzo dal quale euro-dollaro ha rimbalzato più volte e al di sotto del quale non riesce più a scendere dal mese di febbraio.

Il ribasso potrebbe essere favorito da una settimana priva di rilevanti market mover per entrambe le aree economiche, lasciando così maggiori possibilità ai NFP di sfogare la loro eco.

Solo durante la giornata di venerdì, come osservabile grazie al nostro calendario economico, si potranno avere notizie in grado di muovere il mercato.

Le vendite al dettaglio e l’indice dei prezzi alla produzione USA, anticipate dal PIL trimestrale dell’Eurozona, sono i due appuntamenti di maggiori interesse, con i giorni precedenti privi di reali market mover in grado di stravolgere l’andamento di euro-dollaro, orientato nuovamente al ribasso.

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