CMC Ravenna: ecco il piano concordatario per tornare in attivo

Francesca Caiazzo

1 Aprile 2019 - 11:29

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L’assemblea dei soci di CMC Ravenna ha approvato il piano concordatorio per far fronte alle esigenze dei creditori.

CMC Ravenna: ecco il piano concordatario per tornare in attivo

Sbloccare la situazione (e i cantieri) e fare cassa per soddisfare le esigenze dei creditori. Il piano concordatario della CMC Ravenna approvato sabato scorso dall’assemblea dei soci va in questa direzione.

La crisi della società che opera nel settore delle costruzioni va avanti da tempo tanto da portare l’azienda a presentare domanda di concordato in bianco al Tribunale di Ravenna, circostanza che si è verificata il 4 dicembre scorso. Dopo aver chiesto una proroga, ora CMC Ravenna dovrà depositare il piano approvato entro il prossimo 8 aprile.

Un’ulteriore società in difficoltà, dunque, in un comparto strategico che però non sembra trovare pace. Basta guardare a quello che sta succedendo in casa Astaldi, il cui destino potrebbe dipendere da Salini Impregilo.

Il piano concordatario di CMC Ravenna

Secondo quanto reso noto dalla stessa CMC Ravenna, l’obiettivo del piano concordatario è fare cassa e riportare in positivo i conti aziendali.

In particolare, il documento permetterà

“la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei creditori privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari appartenenti alla Classe 1), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari”.

La massa di questi ultimi crediti ammonta a circa 1,7 miliardi e rappresenta la maggior parte del passivo dell’azienda che ad oggi supera i 2 miliardi di euro.

Fare cassa in continuità aziendale

Le intenzioni di CMC Ravenna sono chiare: andare avanti in continuità aziendale e fare cassa. Come? Attraverso il recupero dei claims e degli altri crediti, ma prevedendo anche alcune dismissioni di asset, in particolare immobiliari, sia di proprietà del gruppo che della controllata Cmc Immobiliare Spa.

Nel dettaglio, l’azienda prevede di generare, anche grazie alle commesse in corso, flussi di cassa positivi superiori ai costi necessari per la gestione aziendale corrente, in modo da poter soddisfare i creditori. In questo modo, ritiene la società, si potrà garantire anche il mantenimento dei posti di lavoro oltre che i rapporti commerciali.

Ma c’è di più: il piano concordatario prevede inoltre di far ricorso alla datio in solutum.

L’emissione di SFP

La società, dunque, si avvarrà anche di strumenti finanziari partecipativi, i cosiddetti SFP, dotati di diritti patrimoniali e amministrativi, la cui emissione è prevista entro 90 giorni dall’omologazione del piano e saranno destinati, in particolare, a tutti i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici.

“Saranno così assorbiti i flussi netti generati dalla società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di SFP, con immediato effetto liberatorio per CMC”

ha spiegato l’azienda.

Questa, quindi, la ricetta per ritornare presto in attivo. Ora il piano concordatario di CMC Ravenna ha la necessità di essere eseguito in tempi piuttosto rapidi per permettere alla società di continuare a svolgere le proprie attività e partecipare a gare di appalto, molte delle quali – quelle di interesse – sono pubbliche.

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