Il Bund resta sotto il tiro delle vendite: dai minimi storici di metà aprile scorso, i tassi sul decennale tedesco sono cresciuti del 1.328%! Il rendimento ha così sfiorato l’1%
La scorsa settimana ha visto il Bund tedesco con scadenza decennale sperimentare una nuova pioggia di vendite, dopo quella avvenuta tra la seconda parte di aprile e metà maggio. Nell’ultima ottava il valore del future sul Bund è diminuito del 2,54%, ma poteva anche andare peggio se in area 150 non fosse avvenuta una significativa ripresa delle quotazioni. Il titolo di stato teutonico con scadenza decennale è sceso sul livello più basso degli ultimi 8 mesi, registrando la peggior settimana dal 1998.
La “profezia” di Bill Gross si sta così avverando: il guru di Janus Capital (ed ex Pimco) aveva pronosticato un rovinoso crollo verso fine aprile scorso. Da allora il rendimento del Bund è passato dal minimo di sempre di 0,07% a un picco di periodo dell’1% circa. In valori percentuali i tassi sul titolo governativo di Berlino sono in pratica aumentati del 1.328%! Il Bund ha trovato supporto in area 149,6, ma da un punto di vista tecnico non va escluso un nuovo crollo almeno fino in area 147.
Il sell-off sui titoli tedeschi riflette una grande incertezza sul futuro andamento dell’economia europea, su quello della Grecia e dell’Eurozona in generale. Inoltre va ricordato che sui titoli di stato europei si stava formando da tempo una bolla speculativa, con i rendimenti sulle scadenze a medio-lungo termine che stavano scendendo quasi a zero a causa dell’eccessiva liquidità sui mercati (di recente aumentata dal quantitative easing da 60 miliardi di euro al mese della BCE). La caduta del Bund ha contagiato anche i bond governativi della periferia europea, tra i quali i BTp, mentre si salvano ancora gli high-yield bond tra i titoli corporate.
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