A larghissima maggioranza con 557 voti favorevoli, 92 contrari e 29 astenuti. Il 20 ottobre il Consiglio europeo deciderà se nel quinto round di trattative se saranno stati compiuti “progressi sufficienti”.
Brexit: dall’aula della plenaria di Strasburgo gli europarlamentari hanno detto che la decisione sul progresso dei colloqui dovrebbe essere ritardata e chiaramente è stato confermato un no alle trattative parallele sulle modalità dell’uscita del Regno Unito dalla Ue e per accordi commerciali post Brexit.
Il 20 ottobre il Consiglio europeo dei 27 Stati membri dell’Unione europea deciderà se nel quinto round di trattative del 5 ottobre ci saranno stati “progressi sufficienti”.
I progressi sufficienti dovranno essere primariamente sui diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito, sul confine settentrionale irlandese e sul costo finanziario della Brexit. Il testo approvato è stato elaborato dal gruppo di coordinamento sulla Brexit del Parlamento europeo ed è stato presentato dai capigruppo Guy Verhofstadt (Alde), Manfred Weber (Ppe), Gianni Pittella (S&D), Gabriele Zimmer (Gue/Ngl), Philippe Lamberts e Ska Keller (Verdi) e dalla presidente della commissione per gli affari costituzionali Danuta Hubner.
Brexit: la proposta di risoluzione
La proposta di risoluzione è stata elaborata dal gruppo di coordinamento del Parlamento europeo sulla Brexit ed è stata discussa con il Presidente della Commissione Juncker e il capo negoziatore per l’UE Michel Barnier nella mattinata del 3 ottobre.
Nel testo i deputati chiedono ai leader dell’UE dei 27 di rinviare la loro valutazione nel concludere che non sono stati compiuti progressi sufficienti su tre obiettivi fondamentali, a meno che il quinto ciclo di colloqui sul ritiro del Regno Unito dall’UE non rappresenterà un grande passo avanti.
Anche se il Parlamento europeo ha accolto con favore i chiarimenti forniti dal Primo ministro May nel suo discorso a Firenze del 22 settembre, i deputati europei auspicano che il Governo del Regno Unito presenti proposte specifiche sui punti oggetto della trattativa.
Segue il testo integrale sulla Risoluzione del Parlamento europeo sullo stato di avanzamento dei negoziati con il Regno Unito
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 5 aprile 2017 sui negoziati con il Regno Unito a seguito della sua notifica che intende ritirarsi dall’Unione europea (1),
- visto il Consiglio europeo (articolo 50) Orientamenti del 29 aprile 2017 a seguito della notifica del Regno Unito a norma dell’articolo 50 TUE e dell’allegato della decisione del Consiglio 22 maggio 2017 (UE, Euratom) 2017 / ...... per la negoziazione di un accordo con il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord che stabilisce le modalità per il suo ritiro dall’Unione europea,
- viste le raccomandazioni della Commissione del 12 giugno 2017 sui principi essenziali sui diritti dei cittadini e sui principi essenziali in materia di regolamento finanziario e del 20 settembre 2017 sui principi guida per il dialogo sull’Irlanda / Irlanda del Nord,
- viste le posizioni del governo del Regno Unito sulle questioni relative al ritiro del Regno Unito dall’Unione europea e in particolare del 26 giugno 2017 sul tema "salvaguardare la posizione dei cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito e nei cittadini britannici che vivono nell’UE "e quella del 16 agosto 2017 sull’Irlanda del Nord e l’Irlanda,
- visto l’articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che attualmente sono circa 3,2 milioni di cittadini dei rimanenti 27 Stati membri (UE-27) residenti nel Regno Unito e di 1,2 milioni di cittadini del Regno Unito (cittadini britannici) residenti nell’UE-27;
B. considerando che i cittadini dell’Unione europea che hanno preso la residenza in un altro Stato membro lo hanno fatto sulla base dei diritti che essi beneficiano del diritto dell’Unione e della comprensione che continueranno a beneficiare di tali diritti per tutta la vita;
C. considerando che il Parlamento europeo rappresenta tutti i cittadini dell’UE, inclusi i cittadini britannici e agirà per proteggere i loro interessi in tutto il processo che porta al ritiro del Regno Unito dall’Unione europea;
D. considerando che, nel Regno Unito e in alcuni altri Stati membri, i recenti incidenti amministrativi hanno dimostrato che la discriminazione nei confronti dei cittadini dell’UE-27 nel Regno Unito e nei cittadini britannici nell’UE-27 è già in corso e sta avendo impatto sulla vita quotidiana dei cittadini interessati, limitando l’esercizio effettivo dei loro diritti;
E. considerando che un ritiro ordinato del Regno Unito dall’Unione europea richiede che venga affrontata la posizione unica e le circostanze particolari che affrontano l’isola d’Irlanda, che l’Accordo Venerdì Santo del 10 aprile 1998 sia conservato in tutte le sue parti e che un " indurire ’il confine;
F. considerando che i cittadini dell’Irlanda del Nord che hanno esercitato o potranno esercitare il loro diritto alla cittadinanza irlandese godranno della cittadinanza dell’Unione europea e che non devono essere messi in atto ostacoli o ostacoli che impediscano loro di esercitare pienamente i loro diritti conformemente ai trattati;
G. considerando che l’Unione europea e il Regno Unito dovrebbero rispettare integralmente gli obblighi finanziari derivanti dall’intero periodo di adesione del Regno Unito all’Unione europea;
H. considerando che il primo ministro del Regno Unito, nel suo discorso tenutosi a Firenze il 22 settembre 2017, ha fornito alcuni chiarimenti sui diritti dei cittadini, sull’Irlanda e sull’Irlanda del Nord, sul regolamento finanziario, sulla necessità di un periodo transitorio e le prospettive per il futuro relazioni tra l’Unione europea e il Regno Unito;
1. ribadisce tutti gli elementi esposti nella sua risoluzione del 5 aprile 2017 sui negoziati con il Regno Unito dopo la notifica che intende ritirarsi dall’Unione europea;
2. sottolinea che gli orientamenti approvati dal Consiglio europeo del 29 aprile 2017 e le successive direttive di negoziazione adottati dal Consiglio il 22 maggio 2017 sono conformi alla risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile 2017; si compiace del fatto che il negoziatore dell’Unione europea sta lavorando nel pieno rispetto di tale mandato;
3. prende atto che, in linea con la sua risoluzione del 5 aprile 2017, il primo ministro del Regno Unito ha proposto nel suo discorso del 22 settembre 2017 un periodo transitorio limitato; sottolinea che una simile transizione può avvenire solo sulla base degli strumenti e delle strutture regolamentari, di bilancio, di vigilanza, di giudizio e di esecuzione dell’Unione europea esistenti; sottolinea che un periodo di transizione, quando il Regno Unito non è più uno Stato membro, può essere solo la continuazione dell’intero acquis comunitario che comporta la piena applicazione delle quattro libertà (libera circolazione dei cittadini, capitali, servizi e beni ) e che ciò debba avvenire senza alcuna limitazione alla libera circolazione delle persone attraverso l’imposizione di nuove condizioni; sottolinea che un tale periodo transitorio può essere previsto solo sotto la piena giurisdizione della Corte di giustizia dell’Unione europea ("Corte di giustizia"); insiste affinché un simile periodo di transizione possa essere concordato solo a condizione che venga concluso un accordo di ritiro pieno che copre tutte le questioni relative al ritiro del Regno Unito;Diritti dei cittadini
4. sottolinea che l’accordo di ritiro deve integrare l’insieme dei diritti che i cittadini attualmente godono, in modo da non modificare in modo sostanziale la propria posizione e che deve garantire la reciprocità, l’equità, la simmetria e la non discriminazione dei cittadini dell’UE nel Regno Unito e cittadini britannici nell’Unione europea; sottolinea in particolare che i residenti nazionali e cittadini ammissibili dell’UE e i bambini nati dopo il ritiro del Regno Unito dovrebbero rientrare nell’ambito del contratto di ritiro come membri della famiglia e non come titolari di diritti indipendenti, che i futuri membri della famiglia continuino a beneficiare del diritto di soggiorno disposizioni come membri della famiglia attuali, che i documenti debbano essere dichiarativi in conformità alla legislazione dell’UE, che si debba evitare qualsiasi procedura amministrativa onerosa e che tutti i vantaggi definiti nella legislazione dell’UE debbano essere esportabili;
5. sottolinea a tal riguardo che l’accordo di ritiro dovrebbe mantenere l’insieme delle norme dell’Unione europea sui diritti dei cittadini come definito nella legislazione pertinente dell’Unione europea, ma ritiene che le proposte del Regno Unito figurano nel suo documento di posizione del 26 giugno 2017 non riescono a tal riguardo, anche per quanto riguarda la proposta di creare una nuova categoria di «status accordato» ai sensi della legge sull’immigrazione del Regno Unito; esprime la propria preoccupazione per il fatto che queste proposte, il lento processo dei negoziati e le opzioni politiche comunicate sullo status futuro dei cittadini dell’UE producono inutili difficoltà e ansia per i cittadini degli Stati membri dell’UE 27 che vivono nel Regno Unito;
6. esprime preoccupazione per le pratiche amministrative deplorevoli nei confronti dei cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito; ricorda inoltre al Regno Unito che, pur rimanendo uno Stato membro dell’Unione europea, deve rispettare e applicare la legislazione dell’Unione europea e si astiene da qualsiasi pratica amministrativa o di altro genere che si traduca in ostacoli e discriminazioni per i cittadini dell’UE- 27 residenti nel Regno Unito, inclusi nel loro posto di lavoro; si aspetta che tutti gli altri Stati membri, dal loro lato, dovrebbero garantire che i cittadini britannici residenti nell’Unione europea siano trattati in piena conformità con il diritto dell’Unione europea, in quanto rimangono cittadini dell’UE fino al ritiro del Regno Unito dall’Unione europea;
7. prende atto del fatto che il primo ministro del Regno Unito del 22 settembre 2017 ha impegnato a garantire che i diritti dei cittadini dell’UE-27 che risiedono nel Regno Unito abbiano effetto diretto mediante l’incorporazione dell’accordo di ritiro Diritto del Regno Unito; sottolinea che ciò dovrebbe essere fatto in modo da impedirne la modifica unilaterale, consente ai cittadini dell’Unione europea di invocare i diritti del contratto di ritiro direttamente davanti ai tribunali del Regno Unito e alla pubblica amministrazione e dà la priorità al diritto del Regno Unito; sottolinea che, per garantire la coerenza e l’integrità dell’ordinamento giuridico dell’UE, la Corte di giustizia deve rimanere la sola autorità competente per l’interpretazione e l’applicazione del diritto dell’Unione e dell’accordo di ritiro; attende proposte concrete dal Regno Unito al riguardo;Irlanda e Irlanda del Nord
8. sottolinea che la posizione unica e le circostanze particolari che affrontano l’isola d’Irlanda devono essere affrontate nell’accordo di ritiro e ciò in modo pienamente coerente con l’accordo del Venerdì Santo in tutte le sue parti, le aree concordate di cooperazione e con il diritto dell’Unione europea al fine di garantire la continuità e la stabilità del processo di pace dell’Irlanda del Nord;
9. ritiene fermamente che sia responsabilità del governo britannico fornire una soluzione unica, efficace e praticabile che impedisca una "indurimento" del confine, garantisca il pieno rispetto dell’accordo del Venerdì Santo, in tutte le sue parti, in linea con le norme europee Diritto dell’Unione e assicura pienamente l’integrità del mercato interno e dell’unione doganale; ritiene inoltre che il Regno Unito debba continuare a contribuire alla sua equa ripartizione per l’assistenza finanziaria a sostegno dell’Irlanda del Nord / Irlanda; si rammarica del fatto che le proposte del Regno Unito, contenute nella sua posizione di posizione sull’Irlanda del Nord e sull’Irlanda, non siano corrette; rileva, d’altra parte, che nel suo discorso del 22 settembre 2017 il primo ministro del Regno Unito ha escluso qualsiasi infrastruttura fisica al confine, che presuppone che il Regno Unito rimanga nel mercato interno e nell’unione doganale o che l’Irlanda del Nord rimane in qualche forma nel mercato interno e nell’unione doganale;
10. ribadisce che qualsiasi soluzione trovata per l’isola d’Irlanda non può servire a predeterminare soluzioni nel contesto delle discussioni relative alla futura relazione tra l’Unione europea e il Regno Unito;Finanziamento finanziario
11. prende atto della dichiarazione del Primo Ministro del Regno Unito, nel suo discorso del 22 settembre 2017, sullo stanziamento finanziario, ma attende proposte concrete del governo britannico al riguardo; sottolinea che, finora, l’assenza di proposte chiare ha ostacolato gravemente i negoziati e che è necessario compiere notevoli progressi in tale settore prima di avviare discussioni su altri temi, compreso il quadro per i futuri rapporti tra l’Unione europea e il Regno Unito;
12. ribadisce, conformemente al documento di parere della Commissione del 12 giugno 2017 relativo ai "principi essenziali in materia di regolamento finanziario", che il Regno Unito deve rispettare integralmente i propri obblighi finanziari fatti come Stato membro dell’Unione europea e insiste affinché tale essere completamente risolta nel contratto di ritiro; segnala in particolare gli obblighi finanziari derivanti dal quadro finanziario pluriennale e dalla decisione sulle risorse proprie del 2014 (2), che includono, indipendentemente da qualsiasi periodo transitorio, gli impegni in sospeso dell’Unione europea, nonché la quota delle passività, comprese le passività potenziali, e dei costi di ritiro dall’Unione europea, dato che non è imputabile che gli impegni assunti da 28 Stati membri siano rispettati solo dai rimanenti 27;Il progresso dei negoziati
13. ricorda che, in linea con l’approccio graduale dei negoziati cruciali per un ritiro ordinato del Regno Unito dall’Unione europea, si registrano progressi sostanziali sui diritti dei cittadini, l’Irlanda e l’Irlanda del Nord e la soluzione degli obblighi finanziari del Regno Unito necessario avviare i negoziati sul quadro per i futuri rapporti tra l’Unione europea e il Regno Unito e sulla fase transitoria;
14. sottolinea che è fondamentale che gli impegni assunti dal Primo Ministro del Regno Unito nel suo discorso del 22 settembre 2017 si traducano in tangibili modifiche alla posizione del Regno Unito e in proposte concrete in modo da accelerare i lavori durante il primo fase di negoziati e consentire che, in una seconda fase sulla base della fiducia reciproca e della sincera cooperazione, partiti da un partenariato nuovo e stretto nell’ambito di un’associazione del Regno Unito con l’Unione europea;
15. ritiene che nel quarto ciclo di negoziati non siano ancora stati raggiunti progressi sufficienti sui diritti dei cittadini, l’Irlanda e l’Irlanda del Nord e la soluzione degli obblighi finanziari del Regno Unito; invita il Consiglio europeo, a meno che nel corso del quinto ciclo di negoziato non abbia un grande passo avanti in linea con questa risoluzione in tutti e tre i settori, decidere nella riunione di ottobre di rinviare la sua valutazione su se siano stati compiuti progressi sufficienti;
16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio dell’Unione europea, alla Commissione europea, ai parlamenti nazionali e al governo del Regno Unito.
NOTE
(1) Testi adottati, P8_TA (2017) 0102.
(2) Decisione del Consiglio 26 maggio 2014, n. 2014/335 / UE, relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea
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