Brexit: progetto di Legge approvato dalla Camera dei Comuni, ora passa ai Lord. Ecco cosa succede ora e quando verrà attivato l’articolo 50.
Brexit: il Regno Unito è sempre più vicino a lasciare l’Unione Europea. Nella serata di mercoledì la Camera dei Comuni del Parlamento inglese ha dato l’ok al progetto del primo ministro Theresa May per attivare l’articolo 50 senza alcuna modifica.
Il progetto di legge (“bill”, in inglese) sull’Unione Europea e l’uscita da parte della Gran Bretagna è stato approvato dopo circa 40 ore di dibattito, durante le quali il Parlamento ha respinto 9 proposte di modifica.
Approvato dalla Camera dei Comuni senza alcuna modifica al progetto presentato dal Governo May con 494 voti contro 122, il disegno di legge che apre la strada al processo formale per la Brexit ai sensi dell’articolo 50 dei trattati dell’UE passa ora alla Camera dei Lord.
Di seguito, un approfondimento su cosa succede ora, in che modo il Primo Ministro riuscirà a mantenere la sua promessa di avviare formalmente il processo per lasciare l’Unione Europea entro aprile e quando verrà attivato l’articolo 50.
Brexit: la decisione passa alla Camera dei Lord
Il disegno di legge passa ora alla Camera dei Lord, dove verrà ripetuta la procedura di dibattito e confronto. Il governo potrebbe avere vita difficile qui, perché alla Camera Lord non ha la maggioranza.
I componenti della Camera dei Lord hanno già detto che esamineranno ma non bloccheranno i piani per la Brexit del governo, anche se non mancheranno opposizioni. I liberal democratici sono determinati a programmare un nuovo referendum sull’accordo finale che il Governo May riuscirà a strappare all’UE, con il fine di proteggere l’appartenenza al mercato unico e garantire i diritti dei cittadini dell’UE nel Regno Unito.
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Si prevede che il disegno di legge possa completare il suo passaggio per i Lord entro martedì 7 marzo, ma se verranno effettuate delle modifiche, il tutto tornerà alla Camera dei Comuni, in cui i parlamentari dovranno discutere se mantenere le modifiche o eliminarle.
Questa procedura, nota come "ping-pong" nel gergo inglese e non solo, vede il disegno di legge spostarsi più volte da una Camera all’altra fino al raggiungimento di un accordo sul testo finale.
Brexit: cosa succede ora? I prossimi step
9 febbraio (oggi): Si iniziano a presentare gli emendamenti sul disegno di legge della Brexit alla Camera dei Lord.
20 e 21 febbraio: I parlamentari si confrontano sul disegno di legge durante la sua seconda lettura alla Camera dei Lord. I deputati votano alla fine del dibattito.
27 febbraio: La Camera si confronta sul progetto di legge nel primo dei due giorni in commissione. Ci si aspettano numerosi tentativi di modifica della legge.
1 marzo: I Parlamentari discutono del progetto di legge nella seconda delle due giornate in commissione. Ulteriori modifiche potrebbero essere fatte e votate.
7 marzo: Il disegno di legge potrebbe avere una nuova relazione, il che rende necessaria una terza lettura martedì 7 marzo. Se il progetto per la Brexit verrà approvato senza emendamenti, allora avremo l’ok ufficiale di tutto il Parlamento. Altrimenti, tornerà alla Camera dei Comuni affinché gli altri parlamentari approvino le modifiche.
8 marzo: Philip Hammond, Cancelliere dello Scacchiere, presenta il suo bilancio alla Camera dei Comuni.
9 e 10 marzo: Theresa May, Primo Ministro, incontra i leader europei in occasione del Consiglio europeo di Bruxelles, occasione in cui potrebbe informare formalmente l’Unione Europea dell’intenzione della Gran Bretagna di far scattare l’articolo 50 del trattato di Lisbona e lasciare l’Unione europea.
La Camera dei Lord approverà la Brexit?
Il ping-pong sembra essere lo scenario più probabile per il progetto di legge sulla Brexit. I membri di entrambe le Camere sono ben consapevoli che ostacolare l’avanzamento del progetto di legge rischierebbe di alimentare le accuse di stare andando contro la volontà del popolo espressa nel referendum dello scorso anno.
Il fatto il progetto di legge sia passato per i Comuni senza alcuna modifica indebolisce il polso della situazione per i Lord.
Tim Farron, leader dei liberaldemocratici, ha dichiarato che il partito continuerà a lottare per un secondo referendum sull’accordo finale che verrà presso alla Camera dei Lord.
“Il voto di stasera non è la fine del processo. Nel corso delle prossime settimane, i Liberali Democratici alla Camera dei Lord cercheranno di apportare modifiche ai piani del governo”,
ha detto.
“Il nostro obiettivo sarà quello di proteggere l’adesione della Gran Bretagna al mercato unico, la tutela dei diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e dare al popolo l’ultima parola sull’accordo di Theresa May”.
Le proposte di modifica alla legge sulla Brexit
Anche se gli emendamenti non sono stati approvati dai Comuni, il governo sa che il dibattito sulle alcune questioni non è finito.
Una nuova clausola proposta, che ha avuto un certo supporto tra i Tory, richiede al governo di garantire i diritti dei cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito prima che l’articolo 50 venga attivato.
David Jones, ministro per Brexit , ha detto che i diritti dei cittadini dell’UE sono una priorità, ma il problema sarà affrontato dopo l’inizio delle trattative sulla Brexit.
Ha detto ai Comuni:
"Voglio affermare ancora una volta alla Camera che il Governo riconosce pienamente che la questione dei cittadini dell’Unione europea residenti nel Regno Unito è estremamente importante e la vogliamo affrontare in via prioritaria, così come vogliamo affrontare la questione dei diritti dei cittadini residenti nel Regno Unito in Europa.
Questa però sarà una questione che verrà affrontata dopo l’inizio delle trattative".
A quando l’attivazione dell’Articolo 50?
L’uscita dall’UE non può avvenire dal giorno alla notte, ma Theresa May ha già detto di volere un accordo con l’UE entro ottobre 2018.
"Potrebbero volerci anche solo 18 mesi",
ha dichiarato il primo ministro alla Commissione della Camera dei Comuni il 20 dicembre.
Vuole anche l’intero processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea si realizzi entro marzo 2019, in vista delle elezioni europee del 2019.
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