Bper: cosa cambia con la trasformazione in spa. Presto offerta per CariFe

Antonio Atte

01/12/2016

Bper: cosa cambia dopo la trasformazione in spa. Intanto l’istituto modenese torna a insistere per CariFerrara, la good bank nelle mani dell’unità di risoluzione.

Bper: cosa cambia con la trasformazione in spa. Presto offerta per CariFe

Bper torna alla carica per CariFerrara, una delle quattro good bank messe in vendita dall’unità di risoluzione. Stando a quanto viene riportato da Milano Finanza, il cda dell’istituto modenese dovrebbe prendere una decisione in merito il prossimo 13 dicembre.

Prima di muoversi, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna - che al momento sembra favorita sull’altra pretendente, Cariparma-Credit Agricole - chiederà garanzie su due fronti: gestione del personale e Non performing loans. Non si esclude inoltre un intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Per quanto riguarda le altre good bank (Etruria, Marche, CariChieti), la trattativa tra UBI Banca - che sta ultimando i dettagli della sua proposta - e l’unità di risoluzione potrebbe andare in porto molto presto, probabilmente entro il 10 dicembre.

Bper e la trasformazione in spa

Per Bper recentemente si è aperta una nuova era. Il 26 novembre l’assemblea della Banca Popolare dell’Emilia Romagna si è riunita a Modenafiere per approvare la trasformazione dell’istituto da società cooperativa a società per azioni, con la conseguente adozione di un nuovo statuto sociale.

I soci della banca emiliana hanno approvato a larghissima maggioranza - 4.063 i voti a favore (pari al 99,8% dei votanti), 3 i contrari e 5 gli astenuti - la delibera che sancisce lo storico passaggio.

Bper è una delle ultime banche ad adeguarsi alla riforma del governo Renzi, che nel 2015 ha imposto alle popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro di diventare spa entro il dicembre di quest’anno.

Bper: i prossimi step dopo il voto dell’assemblea

La transizione, tuttavia, non sarà brevissima. Come ha sottolineato l’amministratore delegato di Bper, Alessandro Vandelli, il primo passaggio sarà l’assemblea del 2017, che prevede l’elezione di 8 dei 15 consiglieri.

Il secondo step è rappresentato dall’assemblea 2018, quando saranno rinnovati 7 membri del cda e scadrà il mandato dell’attuale CEO e del presidente Ettore Caselli, che sabato non ha potuto presenziare all’assemblea a causa di un’improvvisa indisposizione.

In una lettera ai soci, letta nel corso dell’assemblea, in merito a eventuali cambiamenti nella compagine azionaria, Caselli ha spiegato che

“al consenso dei nostri soci che si sono fatti apprezzare in questi anni per lo straordinario attaccamento, si unirà quello di quanti già investono o investiranno nel nostro capitale, assumendo partecipazioni anche rilevanti, convinti della serietà della nostra gestione”.

Bper guarda a future aggregazioni

Per quanto riguarda le possibili future aggregazioni, l’ad Vandelli ha sottolineato che

“il tema dimensionale della banca è rilevante e credo che sia possibile vedere qualcosa nel 2017”.

Inoltre Bper continua a monitorare il dossier Creval e Pop. Sondrio, le banche della Valtellina, territorio che Vandelli ha definito

“strategico come quello di tutta la Lombardia, e da quelle parti abbiamo degli amici. Ma bisogna essere rispettosi dei tempi, dei modi e delle volontà degli altri, quindi per vedere se faremo un’operazione di aggregazione bisognerà aspettare i prossimi mesi”.

Al momento a Piazza Affari il titolo Bper si muove in territorio leggermente negativo, cedendo lo 0,16% a quota 3,78 euro per azione.

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