Crolla la borsa di Shanghai. Il motivo? Le sanzioni imposte ai tre principali broker del Paese e il nuovo regolamento sul trading al margine. Tutti i dettagli
L’azionario cinese crolla. Lo Shanghai Composite Index cede il 7,7%, registrando la perdita più pesante da febbraio 2007. Non è andata meglio allo Shenzhen che scende il 3,41%.
Il motivo del tonfo è presto detto: le autorità cinesi hanno effettuato un tentativo (arrivato però con estremo ritardo) di frenare la speculazione in atto sui mercati, provando ad inasprire la regolamentazione. In particolare, avrebbero impedito a tre importanti broker del Paese di aggiungere nuovi conti di trading a margine.
Ricordiamo che il trading al margine si effettua attraverso un deposito di garanzia, grazie al quale trader o società di brokeraggio riescono a non versare tutti i soldi necessari per l’acquisto di un determinato strumento finanziario. Una sorta di "prestito" dunque, che avviene nel momento in cui non si dispone dell’intera cifra richiesta.
La Commissione che regola i mercati cinesi (China Securities Regulatory
Commission, Csrc) ha annunciato venerdì le sanzioni a carico di tre tra le maggiori società d’intermediazione del Paese, Citic Securities, Haitong Securities e Guotai Junan Securities, colpevoli di aver infranto le regole sul margin trading per raccogliere capitale tramite i broker. La Consob cinese ha quindi deciso di aumentare da 300 mila a 500 mila yuan la cifra che i clienti delle varie società finanziarie devono mettere sul piatto per operare a leva e irrogato sanzioni ad alcuni broker.
Le sanzioni della Consob e la nuova regolamentazione imposta dalla Commissione, hanno causato il tonfo in borsa di Citic Securities, Haitong Securities e Guotai Junan Securities. La performance delle tre società ha zavorrato l’intero Shanghai Composite index, portandolo ad azzerare i rialzi di gennaio 2015 e a virare in negativo.
In un’intervista rilasciata a Bloomberg Hao Hong, strategist presso Bocom International Holdings a Hong Kong, ha spiegato che il timore delle autorità cinesi sarebbe quello di un possibile "surriscaldamento" del mercato azionario, dopo il +63% che l’indice ha registrato nel 2014:
"Dopo tutto, il finanziamento a margine è una delle ragioni che hanno portato gli investitori a essere bullish sui titoli delle società di brokeraggio, e questi titoli hanno infatti corso parecchio".
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