Bonus bebè 2015: andrà anche ai figli di immigrati? Ecco tutto ciò che dovete sapere sul bonus di 80 euro

Marta Panicucci

31 Ottobre 2014 - 09:20

Ecco alcune precisazioni sul bonus bebè: bambini destinatari, entità ed erogazione del bonus, bambini stranieri, adottati e limiti reddituali. Ma attenzione alla fregatura al comma 3...

Bonus bebè 2015: andrà anche ai figli di immigrati? Ecco tutto ciò che dovete sapere sul bonus di 80 euro

La polemica è scoppiata ieri nell’aula del Senato, tema: il bonus bebè 2015. La Lega, per la precisione il senatore Calderoli ha presentato un emendamento per negare il bonus bebè ai figli di immigrati. Hanno sostenuto il provvedimento a firma Calderoli Lega nord e Movimento 5 Stelle, scatenando le polemiche di Pd e Ndc. "Il mio testo - spiega Calderoli - declinava le politiche di sostegno alla natalità e alla famiglia, all’interno del documento economico e finanziario ai sensi e nel rispetto del principio costituzionale di cui all’art. 31, esclusivamente per i cittadini italiani in quanto finalizzate a contrastare la crisi demografica del paese". Il provvedimento alla fine non passa, ma si crea un caso politico intorno al bonus bebè.

In occasione di questa polemica, cerchiamo di chiarire destinatari, limiti, importo e durata del bonus bebè.

Destinatari
Il bonus bebè è pensato per tutti i bambini nati o adottati dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017 ed è valido fino al compimento del terzo anno di età del bambino. Ciò significa che un bambino nato nel 2015 riceverà il bonus bebè fino al 2017 e un bambino nato nel 2017 riceverà il bonus fino al 2020.

Entità del bonus bebè
Per ogni bambino nato o adottato nel lasso di tempo sopra descritto è riconosciuto un assegno di importo annuo di 960 euro erogato mensilmente (80 euro) a decorrere dal mese di nascita o adozione. Tale assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo.

Italiani e stranieri
Il bonus bebè è valido per i bambini figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno residenti in Italia.

Limiti reddituali
La legge di stabilità che istituisce il bonus bebè fissa anche un limite di reddito massimo familiare per avere il diritto al bonus di 80 euro. I genitori del bebè devono aver conseguito, nell’anno solare precedente a quello di nascita del bambino beneficiario, un reddito complessivamente non superiore a 90.000 euro. Tale limite non vale nel caso in cui il bebè sia il quinto figlio del nucleo familiare; dal quarto figlio in poi infatti, non è fissato alcun limite reddituale.

Modalità
La famiglia interessata al bonus bebè deve fare richiesta all’Inps. La legge di stabilità che introduce all’articolo 13 il bonus bebè 2015, precisa che, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, i Ministeri interessati dalla norma dovranno fornire le indicazioni operative necessarie.

Spese e modifiche
L’onere derivante dall’introduzione del bonus bebè è valutato, nella legge di stabilità, in 202 milioni di euro per l’anno 2015, 607 milioni di euro per l’anno 2016, 1.012 milioni di euro per l’anno 2017, 1.012 milioni di euro per l’anno 2018, 607 milioni di euro per l’anno 2019 e 202 milioni di euro per l’anno 2020.

Attenzione al comma 3 dell’articolo che introduce il bonus bebè: "L’INPS provvede al monitoraggio del numero dei maggiori oneri derivanti dalle disposizioni di cui al presente articolo, inviando relazioni mensili al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze. Nel caso in cui, in sede di attuazione del comma 1 (quello che introduce di fatto il bonus bebè Ndr), si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alla previsione di spesa di cui al comma 4 (riportati sopra Ndr) con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro della salute si provvedere a rideterminare l’importo annuo di cui al comma 1 e il limite reddituale ivi indicato".

Se le spese dovessero rivelarsi maggiori del previsto quindi, il governo potrebbe decidere di ridurre il bonus di 960 euro annui oppure abbassare il limite di reddito delle famiglie.

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