Nessuna novità dalla BoJ, che conferma l’attuale politica monetaria. Yen in fase laterale, ma forse pronto per una nuova fase di deprezzamento
La Bank of Japan (BoJ) ha annunciato di aver confermato l’attuale politica monetaria ultra-espansiva, come ampiamente previsto dagli analisti finanziari. L’istituto monetario di Tokyo ha ribadito di essere fiducioso sulle prospettive di miglioramento sia sul fronte della crescita economica sia dell’inflazione. La base monetaria sarà aumentata a un ritmo di 60.000 – 70.000 miliardi di yen all’anno, allo scopo di mettere fine a oltre un ventennio di deflazione.
Intanto in Giappone ci si prepara all’innalzamento dell’Iva, che ad aprile salirà all’8% dal 5%. I funzionari della BoJ hanno sottolineato che inizialmente ci sarà un effetto negativo sulla crescita, tanto che viene stimato un risultato negativo nel trimestre aprile-giugno. Tuttavia, nei mesi successivi è attesa nuovamente un’espansione dell’economia, sebbene a ritmi ancora moderati. Sul forex lo yen si è mosso poco sui mercati asiatici, ma arriva da un forte calo nella scorsa settimana.
La valuta giapponese dovrebbe deprezzarsi ancora da qui a fine anno, ma resta l’incognita legata al peggioramento del sentiment degli investitori che storicamente porta lo yen a guadagnare molto rispetto alle altre valute del G-10. Le maggiori fonti di preoccupazione per gli investitori sono al momento le turbolenze finanziarie dei mercati emergenti, il rallentamento della Cina e le tensioni geopolitiche tra Ucraina e Russia. Da un punto di vista tecnico, però, lo yen sembra ancora ben impostato per subire nuovi deprezzamenti nel breve periodo.
Il tasso di cambio dollaro/yen, che venerdì è salito fino a 103,76 ai massimi da oltre un mese, sta evidenziando una fase di consolidamento con bassa volatilità che potrebbe risolversi nelle prossime ore o comunque entro questa settimana. Il cambio sembra aver trovato una buona zona di supporto tra 103 e 102,80, per cui è atteso un incremento della pressione dei compratori che dovrebbe favorire un nuovo boom dei prezzi verso 105 – 105,50. Il ritorno della negatività si avrebbe solo con una chiusura giornaliera inferiore a 102,50.
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