Il Bitcoin sfida l’oro, sarà il nuovo scudo anti inflazione?

Pierandrea Ferrari

3 Marzo 2021 - 12:41

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Il timore di una prossima crescita dell’inflazione sta iniziando a contagiare gli investitori dell’azionario statunitense, e potrebbe lanciare il Bitcoin come principale scudo dai trend inflativi.

Il Bitcoin sfida l’oro, sarà il nuovo scudo anti inflazione?

Gli investitori dell’azionario statunitense sono a caccia di uno scudo contro l’inflazione, e gli ultimi movimenti di mercato suggeriscono che il Bitcoin potrebbe diventare presto la principale destinazione per i capitali in cerca di riparo.

Infatti, la criptovaluta è tornata a scavallare la soglia dei 50.000 dollari dopo due mesi ad alta volatilità, segnando un +74,8% dall’inizio dell’anno e sfiorando i picchi dello scorso mese. Sull’altro versante, invece, l’Oro viene scambiato a 1.727 dollari l’oncia, in flessione dell’8,9% da inizio 2021 e di oltre il 15% dai massimi storici toccati durante la scorsa estate.

Rischio inflazione, gli investitori puntano sul Bitcoin?

Ma perché gli investitori del mercato finanziario statunitense temono una crescita dell’inflazione? Di base, il sentiment è ancorato a quegli stimoli fiscali approvati dall’amministrazione Trump lo scorso anno (ma anche Biden punta a un nuovo pacchetto), che hanno sin qui pompato nell’economia USA 3.000 miliardi di dollari.

Moneta fresca, utile a contenere gli effetti negativi della pandemia sui fondamentali economici statunitensi, ma che potrebbe anche favorire una improvvisa fiammata inflativa, costringendo così la Fed a correggere quelle politiche accomodanti che hanno favorito, sin qui, il rally di Wall Street.

Insomma, uno spauracchio per gli investitori, a cui non sono bastate finora le continue rassicurazioni di Gerome Powell e del board della banca centrale. E così i mercati tornano a caccia di un rifugio per proteggere i propri capitali, anticipando in una certa misura l’atteso effetto inflazione.

Destinazione Oro? Il pump del prezzo dell’asset durante la prima ondata pandemica evidenzia come gli investitori continuino a vedere di buon occhio – in tempi avversi - la commodity, ma al tempo stesso la quotazione non ha risentito positivamente della fibrillazione che sta scuotendo i mercati nelle ultime settimane. Forse, come sottolineato da alcuni analisti, “c’è un nuovo Re in città”: il Bitcoin.

Perché il Bitcoin potrebbe battere l’oro

Certo, prima o poi gli stimoli fiscali finiranno per favorire - indirettamente - un rialzo della quotazione dell’Oro, ma questo movimento non sarà accompagnato necessariamente da un pullback del Bitcoin, che al contrario potrebbe continuare a sfruttare il rialzo dei rendimenti del Treasury per attirare nuovi capitali.

Il Bitcoin riuscirà a battere l’Oro, dunque? Secondo gli analisti l’ago delle bilancia potrebbe pendere effettivamente verso la crypto, poiché la commodity è un rifugio efficace contro l’inflazione ma non in caso di un aumento improvviso dei tassi d’interesse, che potrebbe in ultima analisi erodere i ritorni dell’asset e rilanciare così il BTC, favorito anche da quella scarsità dettata dai continui tagli dell’halving.

D’altra parte, va ricordato come la Fed abbia sin qui promesso di mantenere i tassi d’interesse ai minimi (almeno fino alla fine del 2023), e che il favore degli investitori in fuga dall’azionario potrebbe essere comunque condizionato dall’alta volatilità della criptovaluta, in balia delle onde nei primi due mesi del 2021.

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