Bce in riunione straordinaria: cosa ha deciso contro l’allarme spread

Violetta Silvestri

15/06/2022

16/06/2022 - 17:14

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Nella riunione straordinaria e di emergenza, la Bce ha deciso di intervenire per allentare il caos spread che si era scatenato dopo l’annuncio del rialzo tassi. Cosa ha deciso l’Eurotower?

Bce in riunione straordinaria: cosa ha deciso contro l’allarme spread

La Bce si è incontrata in una riunione straordinaria, non programmate e dal tono tutto emergenziale: a conclusione del vertice, sono emerse nuove indicazioni per contrastare l’allarme spread.

La decisione del 9 giugno di alzare i tassi di interesse di 25 punti, senza precise indicazioni su strumenti ad hoc per evitare la cosiddetta frammentazione degli effetti sui debiti nazionali aveva sconvolto i mercati.

Con rendimenti dei titoli di Stato alle stelle e la conseguente disfatta del mercato obbligazionario, i timori di un effetto boomerang della svolta nella politica monetaria per freddare l’inflazione si sono improvvisamente moltiplicati.

Con tassi più alti, infatti, il prezzo per il debito si alza. E l’Italia è tra i principali Paesi coinvolti e preoccupati di un’impennata dello spread.

Cosa ha decideso l’incontro straordinario della Bce di oggi? C’è un comunicato ufficiale.

La Bce si riunisce in emergenza: cosa ha deciso

Il vertice straordinario Bce di oggi, 15 giugno, si è concluso.

Stamane, a sorpresa, era balzata questa comunicazione da Francoforte: “Ci sarà una riunione ad hoc per discutere delle attuali condizioni di mercato.

L’incontro è iniziato alle ore 11.00 ed è terminato da poco, con la pubblicazione di questa nota ufficiale:

“...il Consiglio direttivo ha deciso che applicherà flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la BCE sia in grado di realizzare i suoi mandato di stabilità dei prezzi. Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di conferire mandato ai pertinenti Comitati dell’Eurosistema insieme ai servizi della BCE per accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione all’esame del Consiglio direttivo”

Due, quindi, le novità cruciali dalla Bce. Innanzitutto la Banca centrale ha di fatto dato il via libera alla possibilità di riacquistare i titoli dopo la loro scadenza oltre le quote stabilite per ogni Paese.

In secondo luogo, si è chiaramente espressa su un nuovo strumento da studiare per evitare la frammentazione, il cosiddetto scudo-antispread che oggi i mercati hanno sperato e prezzato, virando in rialzo.

L’inaspettato annuncio arriva dopo che questa settimana il rendimento del debito italiano a 10 anni è salito oltre il 4% per la prima volta dal 2014, segnalando che gli investitori non sono convinti che la Bce possa aumentare i costi finanziari e mantenere i rendimenti obbligazionari dei membri più vulnerabili della regione sotto controllo.

A preoccupare sono stati i movimenti dello spread tra i rendimenti della Germania e le nazioni meridionali più indebitate, in particolare l’Italia, salito ai massimi degli ultimi due anni.

Il comunicato Bce, infatti, esordisce proprio rimarcando che esistono ancora delle “vulnerabilità durature nell’economia dell’area dell’euro”, con il reale effetto di operare una trasmissione “non uniforme della normalizzazione della nostra politica monetaria tra le giurisdizioni”.

Il membro del consiglio di amministrazione della Bce Isabel Schnabel, a capo delle operazioni di mercato della banca, ieri ha affermato che la banca centrale sta monitorando la situazione da vicino ed è pronta a implementare sia gli strumenti esistenti che quelli nuovi se rileva che il repricing del mercato è “disordinato”.

“Non tollereremo cambiamenti nelle condizioni di finanziamento che vadano oltre i fattori fondamentali e che minaccino la trasmissione della politica monetaria, ha affermato Schnabel, aggiungendo che non ci sono limiti all’ impegno per prevenire la frammentazione.

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