Banche: arrivano le nuove regole europee. Cosa cambia?

C. G.

24 Novembre 2016 - 08:59

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Banche: la Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di norme indirizzate agli istituti dell’UE. Cosa cambia con queste nuove regole?

Banche: arrivano le nuove regole europee. Cosa cambia?

Banche UE, nuove norme: cosa cambia? - Nella giornata di mercoledì 23 novembre, la Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di norme indirizzate alle banche UE.

Cosa riguardano queste nuove norme e cosa cambia per gli istituti? Il pacchetto di nuove regole presentato dalla Commissione Europea ha come scopo il rafforzamento della resilienza delle banche UE e anche il rafforzamento della stabilità finanziaria degli istituti.

Le nuove norme proposte dalla Commissione Europea mirano infatti ad arricchire il programma di regolamentazione post-crisi cui le banche UE sono state già sottoposte. Il tutto in previsione delle prossime sfide che gli istituti si troveranno a fronteggiare. L’obiettivo rimane sempre uno: permettere alle banche UE di continuare a sostenere l’economia reale. Cosa cambia, dunque, con queste nuove regole sulle banche UE?

La Commissione Europea, tramite tali nuove norme, si è posta come obiettivo il rafforzamento del ruolo delle banche nel processo di creazione di un’Unione dei mercati dei capitali, tramite, ad esempio, l’eliminazione di requisiti patrimoniali sproporzionati per le posizioni del portafoglio di negoziazione.

Quello presentato dalla Commissione Europea non è un pacchetto di norme ex novo, ma è un gruppo di regole volte ad implementare una disciplina già esistente. La stessa Commissione Europea ha messo in piedi un nuovo sistema di regolamentazione finanziaria volto a ripristinare stabilità e fiducia del mercato. Le nuove norme sulle banche sono dunque volte a rafforzare tale quadro già esistente. Vediamo allora cosa cambia con le nuove regole sulle banche UE.

Banche UE: cosa cambia con le nuove norme della Commissione Europea

“Le proposte odierne mirano a completare il programma di riforma tramite l’attuazione di alcuni elementi in sospeso che sono essenziali per rafforzare ulteriormente la capacità delle banche di resistere ad eventuali shock”,

si legge in un comunicato della stessa Commissione Europea.
A cambiare con le nuove norme sono i seguenti atti legislativi:

  • il regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) e la direttiva sui requisiti patrimoniali (Crd), entrambi adottati nell’anno 2013. Essi stabiliscono i requisiti prudenziali per gli enti creditizi - le banche - e le imprese d’investimento, e stabiliscono anche le disposizioni in materia di governance e vigilanza;
  • la direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (Brrd) e il regolamento del meccanismo di risoluzione unico (Srm). Entrambi gli atti legislativi sono stati adottati nel 2014 e oltre ad aver fissato norme in materia di risanamento e risoluzione degli enti in dissesto, hanno anche stabilito un meccanismo di risoluzione unico.

Banche: cosa cambia con le nuove norme UE? Resilienza e stabilità

Nel dettaglio, cosa cambia dal punto di vista della resilienza delle banche e dal punto di vista della stabilità finanziaria? In questo senso le nuove norme della Commissione Europea, oltre ad introdurre requisiti patrimoniali più sensibili al rischio, introducono poi il requisito della “capacità totale di assorbimento delle perdite” - per gli enti a rischio sistemico - un coefficiente vincolante di leva finanziaria, un coefficiente netto vincolante di finanziamento stabile (NSFR) e anche metodologie volte a rendere più evidenti i rischi cui sono esposte le banche UE.

Banche: cosa cambia con le nuove norme UE? Capacità di prestito

Cosa cambia dal punto di vista della capacità di prestito delle banche UE? In tal senso le proposte della Commissione Europea hanno lo scopo di rafforzare la capacità di prestito degli istituti in modo da fornire maggiori garanzie anche alle PMI.

L’attenzione della Commissione Europea si rivolge anche alle banche di dimensioni più ridotte. Bruxelles mira infatti a rendere meno onerosa la normativa CRD/CRR, oltre che a ridurre, sempre nel caso di istituti più piccoli, gli oneri amministrativi connessi ad alcune norme in materia di retribuzione. Ecco, a grandi linee, cosa cambia per le banche con le nuove regole introdotte dalla Commissione Europea.

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