Banche europee in crisi: colpa della normativa, i clienti hanno paura - UBS

Flavia Provenzani

24/05/2016

Il settore europeo è ancora in forte difficoltà: pesano la normativa e i requisiti sul capitale. BCE costretta ad aspettare - Axel Weber, UBS

Banche europee in crisi: colpa della normativa, i clienti hanno paura - UBS

Le banche in Europa continuano ad avere forti difficoltà sulla scia dell’irrigidimento della normativa e dei requisiti di capitale. Intanto i clienti smettono di fare trading a causa dell’alta volatilità dei mercato, portano un nuovo (e duro) colpo alla redditività del comparto bancario europeo.

Il presidente della UBS, Axel Weber, ne è certo: il settore bancario europeo è ancora assediato da molte sfide, in particolare sul fronte normativo e dei requisiti sul capitale, mentre la Banca Centrale Europea preferisce aspettare e monitorare gli effetti delle sue politiche prima di intervenire in modo radicale.

"I mercati sono ancora in difficoltà, possiamo vedere concretamente che il supporto che i mercati azionari hanno ricevuto, in particolare attraverso una politica monetaria molto espansiva, sta svanendo. La liquidità globale si trova ancora a livelli preoccupanti e le persone continuano a modificare il proprio portafoglio",

ha dichiarato Weber alla CNBC poco dopo l’International Investment Forum (IIF) a Madrid.

"Data l’incertezza nei mercati, molti dei nostri clienti si stanno allontanando dal trading. Anche nella gestione patrimoniale, l’ambiente incerto porta molti clienti sedersi sulla cassa e ad evitare decisioni a lungo termine, non sono più molto attivi e questo è un modello molto difficile in cui stare. Siamo ancora in un ambiente difficile".

Il settore bancario europeo ha vissuto un inizio anno molto turbolento in cui i titoli bancari sono crollati rapidamente sulle delle preoccupazioni degli investitori circa la loro redditività, l’esposizione al crollo del prezzo del petrolio, gli ostacoli normativi e i timori su crediti deteriorati di alcune banche, in particolare di quelle in Italia.

I conti del primo trimestre 2016 hanno mostrato un crollo dei profitti per diverse grandi banche, tra cui Deutsche Bank, Credit Suisse, HSBC e Commerzbank.

Proprio oggi Moody’s ha abbassato il rating di Deutsche Bank, ma ha aggiunto che l’outlook èrimane stabile. Nonostante l’inizio 2016 complicato per le banche della zona euro, Weber ritiene che non necessariamente il resto dell’anno è destinato alla stessa sorte.

"Quest’anno il livello di incertezza sui mercati globali è molto alto, tra i cambiamenti di politica negli Stati Uniti (con le elezioni presidenziali di novembre) e nel Regno Unito (con il referendum sulla Brexit), quindi ritengo che molte persone rimangono in attesa che si calmi il polverone.

Questo mi fa sperare che la seconda metà dell’anno vedrà una maggiore attività (da parte dei clienti)...ma al momento gli indicatori evidenziano ancora un mercato molto difficile".

Martedì il presidente e amministratore delegato dell’IIF, Tim Adams, ha dichiarato alla CNBC che la minaccia più grande per l’Europa è la sottocapitalizzazione del sistema bancario europeo.

"Le banche stanno lottando contro una serie di sfide: la curva dei rendimenti piatta, i tassi di interesse negativi, nuovi concorrenti, oneri normativi - è un momento Adams ha aggiunto che "i problemi di regolamentazione non sembrano fermarsi."

"Dobbiamo trovare un modo per ricapitalizzare le banche, ma farlo in un modo che possano permetterselo. La minaccia più grande per la stabilità finanziaria Europa è nelle banche non redditizie, dobbiamo essere sicuri di avere banche sane e redditizie".

Anche Weber conviene con il timore di come la normativa, come quella che impone alle banche di detenere una certa quantità di patrimonio come cuscinetto contro gli shock finanziari, possa influenzare la redditività delle banche.

"Non sono preoccupato per livelli di capitale inteso come un problema di solvibilità. Sono più preoccupato per il capitale aggiuntivo che alcune banche devono raccogliere e per le conseguenze sulla redditività delle banche europee data il contesto di debolezza della crescita".

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