La banca guidata dall’AD Giovanni Bossi ha rilevato Banca Ifis compra FBS. Nasce così una piattaforma capace di gestire un portafoglio da oltre 20 miliardi di euro di crediti deteriorati
Momento di svolta per Banca IFIS e il mercato italiano dei Non Performing Loans: l’istituto di credito guidato dall’AD Giovanni Bossi ha annunciato quest’oggi di aver acquisito FBS, società che tra le sue specializzazioni ha l’acquisto diretto di partite deteriorate attraverso il perfezionamento di contratti di cessione pro-soluto con determinazione certa del corrispettivo e pagamento del prezzo in un’unica soluzione.
Nell’annunciare l’accordo è stata la stessa Banca IFIS a sottolineare quanto questo rappresenti un “momento di svolta” per la banca e per il mercato italiano. Con l’integrazione di FBS prende infatti il via la prima piattaforma integrata di investimento ed asset management nel mercato italiano degli NPL.
I termini della vendita e i numeri di FBS
L’operazione, da chiudersi entro settembre, prevede il pagamento da parte di Banca IFIS di un valore di 58,5 milioni di euro per il 90% del capitale di FBS. La restante parte resterà in possesso del fondatore Paolo Strocchi (7,5% del capitale) e dei manager Elena Ruo e Giorgio Fedocci.
A fine 2017 l’Ebitda di FBS è stato pari a circa 10 milioni di euro, con un utile netto passato dai 2,1 milioni di euro di fine 2016 a 5,6 milioni. Al termine dello scorso esercizio il patrimonio netto consolidato è risultato pari a 17 milioni di euro, con una posizione finanziaria sostanzialmente azzerata.
Unione Banca IFIS-FBS: una piattaforma integrata per tutte le categorie di crediti deteriorati
“L’intenzione è quella di offrire un servizio completo - ha dichiarato Bossi commentando l’operazione - in tutte le categorie del credito deteriorato, dal più frazionato unsecured consumer fino al real estate, passando per il corporate. Le banche e le istituzioni finanziarie del nostro Paese hanno bisogno di soluzioni complete, in grado di accompagnarle nella migliore eliminazione dei crediti deteriorati dai loro bilanci”.
Fondata nel 1997, in questi oltre 20 anni FBS è diventata un operatore specializzato in attività di servicing, gestione di portafogli di Non Performing Loans garantiti e non, consulenza in attività di due diligence e investimenti autorizzati in operazioni su NPL.
Paolo Strocchi, fondatore della società, ha accolto l’operazione parlando di “coronamento di un percorso imprenditoriale di successo”. Il manager ha evidenziato come "le capacità finanziarie di Banca IFIS, unite alla credibilità e alle competenze di FBS, consentiranno uno sviluppo ancora più incisivo della nostra società a beneficio del mercato dei crediti non-performing e dei suoi attori”.
Con l’unione tra Banca IFIS e FBS si verrà a creare una piattaforma congiunta composta da circa 400 addetti, che coinvolgerà oltre 200 studi legali e quasi 300 professionisti: "La più importante del Paese, desiderosa di cambiare ancora le regole del gioco nel mercato del credito deteriorato nell’interesse di tutti gli stakeholders", ha rimarcato con orgoglio Bossi
Dall’unione tra Banca IFIS e FBS una realtà da oltre 20 miliardi di euro
A seguito dell’integrazione annunciata quest’oggi, Banca IFIS supererà i 14 miliardi di portafoglio deteriorato di proprietà e gestirà un controvalore pari ad ulteriori 7 miliardi di crediti di terzi, portando il portafoglio gestito ad oltre 20 miliardi di euro. In più, Banca IFIS rileverà anche il portafoglio proprietario mixed, del valore nominale di circa 1,28 miliardi di euro.
L’offerta di servizi della nuova realtà sarà dunque notevolmente ampliata, fattore che consentirà anche di mantenere interamente l’organico di FBS, composto da 127 persone all’interno delle sedi di Milano, Ravenna e Bari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA