La Banca Centrale Europea taglia le stime sulla crescita della zona Euro. Mesi di dati deludenti dall’economia allontanano le prospettive di guarigione alla fine del 2013.
Alla conferenza stampa mensile che segue le decisioni del consiglio direttivo BCE, il presidente Mario Draghi ha spiegato che l’economia dell’Eurozona si contrarrà dello 0.6% nel 2013, rispetto allo 0.5% previsto a marzo.
Allo stesso tempo, però, la BCE ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2014, con una proiezione di crescita del 1.1% rispetto all’1.0% precedentemente stimato. In complesso, duque, l’outlook economico della zona Euro rimane invariato rispetto ad un mese fa.
Il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di rifinanziamento al minimo storico dello 0.50%, stabilito il mese scorso.
Ripresa alla fine dell’anno
Secondo quanto detto da Draghi, gli eventi dell’ultimo mese confermano la decisione presa a maggio di tagliare i tassi di interesse dallo 0.75% allo 0.50%. Pertanto, ha detto Draghi, è plausibile che l’economia riprenda a crescere a partire dalla fine di quest’anno grazie anche ai progressi conseguiti dall’Eurozona nel tentativo di ridurre il deficit di bilancio, il risanamento graduale delle condizioni sui mercati finanziari e la politica accomodante della BCE.
Draghi sottolinea ancora una volta che la politica della BCE rimarrà accomodante per "tutto il tempo necessario" a mettere la ripresa economica al sicuro.
L’impegno della BCE continua ad essere quello di garantire la stabilità dei prezzi e secondo le proiezioni della banca il tasso di inflazione quest’anno sarà del 1.4%, inferiore al 1.6% stimato appena un mese fa. La causa di questo calo è da ricercarsi nella caduta dei prezzi del petrolio cui stiamo assistendo durante i mesi primaverili. Per il 2014 le previsioni sull’inflazione confermano il dato al 1.3%.
Oltre a lasciare invariati i tassi di rifinanziamento, come previsto la BCE ha mantenuto l’impegno sui tassi di deposito allo 0.0% e il rifinanziamento marginale a 1.50%.
Sebbene ci siano state proposte per un nuovo taglio immediato, il rimbalzo di alcuni indicatori economici relativi al mese di maggio hanno indotto la BCE a non intervenire. L’indice PMI pubblicato in settimana, infatti, mostra come l’attività del settore manifatturiero sia sensibilmente migliorata durante il mese di maggio, come pure sottolineato da Draghi.
Giornata di banche centrali
Oggi anche la Bank of England ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0.5% insieme al programma di quantitative easing da 375 miliardi di Sterline. E, come sempre quando non vengono annunciate modifiche, la commissione della BoE non ha rilasciato dichiarazioni.
L’euro è scambiato al rialzo contro il dollaro subito dopo la decisione della BCE, mentre rimangono stabili i titoli di Stato tedesco e le borse europee.
| Fonte: Wall Street Journal |
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