Azioni Unicredit in salita: banca pronta a cedere 20 mld di sofferenze con Gacs

Antonio Atte

30/08/2016

Azioni Unicredit in salita a Piazza Affari. Secondo alcune indiscrezioni, Piazza Aulenti starebbe pensando di cedere 20 mld di sofferenze con le garanzie GACS.

Azioni Unicredit in salita: banca pronta a cedere 20 mld di sofferenze con Gacs

Azioni Unicredit in salita: banca pronta a cedere 20 mld di sofferenze con GACS - Unicredit starebbe lavorando a un piano per smaltire 20 miliardi di crediti deteriorati, magari utilizzando lo schema GACS, il sistema di cartolarizzazione garantito in parte dallo Stato e finora impiegato solo dalla Popolare di Bari (per un valore complessivo di circa 500 milioni).

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A lanciare l’indiscrezione - non commentata dall’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier - è il Sole24Ore, che sottolinea come l’operazione in realtà sia di difficile esecuzione. L’intento della banca di Piazza Gae Aulenti è recuperare terreno sul piano della redditività attraverso tre obiettivi, contenuti nel piano strategico che l’ad di Unicredit dovrebbe presentare a novembre:

  • riduzione dei costi;
  • incremento delle riserve di capitale;
  • taglio dell’ammontare di Non performing loans (portandoli da 53 a 30 miliardi lordi).

Intanto le azioni Unicredit iniziano bene la seduta di oggi a Piazza Affari. Il titolo di Piazza Aulenti guadagna il 2,57% e scambia a 2,24 euro per azione.

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L’idea di Unicredit è dunque quella di cedere 20 miliardi di sofferenze con il supporto delle garanzie GACS, il che significa “impacchettare” questa grossa fetta di crediti deteriorati in una scatola che viene poi valorizzata e messa sul mercato.

All’interno di questo contenitore obbligazionario, i crediti inesigibili vengono raggruppati e valutati a seconda della loro possibilità di rimborso. A questo punto interviene lo Stato, che garantisce solo le tranche più sicure (senior), ovvero quelle chiamate per ultime a farsi carico di eventuali perdite.

L’operazione, come si diceva, è complessa da organizzare, dal momento che lo Stato può rilasciare una garanzia solo se i titoli della cartolarizzazione in questione hanno ottenuto preventivamente un rating. La “pagella” viene stilata da un’agenzia indipendente, inclusa nell’elenco delle agenzie di rating approvate dalla Banca Centrale Europea.

Unicredit lavora anche alla cessione di asset

Parallelamente alla sforbiciata di Npl, Unicredit procede alla dismissione di alcuni asset in modo da incrementare il suo CET1 ratio (parametro che misura la solidità patrimoniale di una banca).

Lo scorso giugno, il CET1 ratio di Unicredit era pari al 10,33%. Con la cessione del 10% di Fineco e Pekao, il livello è salito al 10,53%. Ulteriori risorse per limitare l’entità del prossimo aumento di capitale (stimato in 7-8 miliardi di euro) dovrebbero arrivare anche dalla cessione della restante quota di Bank Pekao (40,1%).

L’entità con il gruppo assicurativo polacco PZU sono avanzate ma persiste la differenza di vedute sul prezzo. PZU sarebbe disposto a sborsare non più di 3 miliardi, Unicredit invece ne chiede 3 e mezzo.

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