Azioni FCA positive dopo dati USA. I timori di Marchionne per l’eventuale vittoria del No

Antonio Atte

24/11/2016

24/11/2016 - 17:05

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Azioni FCA in rialzo a Piazza Affari dopo i dati sulle vendite negli Stati Uniti. L’ad Marchionne invita a votare Sì al prossimo referendum costituzionale.

Azioni FCA positive dopo dati USA. I timori di Marchionne per l’eventuale vittoria del No

Seduta positiva per le azioni FCA a Piazza Affari. La casa automobilistica italo-americana al momento guadagna l’1,25% attestandosi a quota 7,29 euro per azione e segnalandosi tra i titoli migliori del listino milanese.

A trainare le azioni FCA, i rumors relativi alle vendite di auto negli Stati Uniti, che nel mese di novembre dovrebbero segnare un +5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.

Inoltre, secondo JD Power e Lmc Automotive, il dato del 2016 dovrebbe essere superiore a quello precedente. Rimanendo in territorio USA, il Wall Street Journal riferisce che FCA taglierà di 3.500 dollari il prezzo della Fiat 500 con l’obiettivo di dare impulso alla diffusione del marchio negli Stati Uniti.

FCA: i dati sul settore in Italia

Durante l’assemblea annuale di Anfia, “Automotive e Industria 4.0”, in corso a Cassino presso lo stabilimento FCA, sono stati resti noti i dati relativi al settore automobilistico in Italia.

Nel Belpaese 3.200 imprese producono complessivamente un fatturato pari a 82,5 miliardi di euro e un export da 38 miliardi, con 1,2 milioni di lavoratori diretti e indiretti. Il comparto - si legge all’interno dello stesso report - copre il 16,8% del gettito fiscale complessivo, pari al 4,5% del Prodotto interno lordo.

FCA: Marchionne invita a votare Sì al referendum

A margine dell’assemblea - alla quale ha preso parte anche il premier Matteo Renzi - l’amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne ha invitato a votare Sì in occasione del prossimo referendum costituzionale, esternando le sue preoccupazioni su come all’estero potrebbero accogliere l’eventuale vittoria del fronte del No:

“Sono molto più preoccupato dalla percezione dell’Italia all’estero di quanto lo sia per le effettive conseguenze. Credo che l’ultima cosa di cui l’Italia abbia bisogno è rischiare di esporsi a questa percezione, oggi non è nella condizione di sostenere lo shock, quindi spero davvero che il referendum abbia un risultato positivo”.

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