Azioni FCA, Marchionne: ipotesi alleanza è porta sempre aperta. Target quota €7,1?

Livio Spadaro

15/04/2016

15/04/2016 - 12:59

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Le azioni FCA sembrano aver messo nel mirino quota €7,1. L’ad Marchionne ha riaperto la pista M&A. Icbpi conferma rating buy mentre UBS ha abbassato il target price.

Azioni FCA, Marchionne: ipotesi alleanza è porta sempre aperta. Target quota €7,1?

Le azioni di FiatChrysler registrano un leggero calo del -0,22% questa mattina pari ad una quotazione di €6,77. Poche ore fa sono stati pubblicati i dati sulle vendite di automobili in Europa.

Nonostante un rallentamento di queste ultime, FCA è riuscita ancora una volta a sovraperformare il mercato con vendite mensili di 110.952 unità. In questi istanti sta parlando l’amministratore delegato Sergio Marchionne che è tornato a parlare di possibili alleanze della casa torinese con altri attori del settore.

Icbpi ha commentato positivamente le vendite di auto in Europa di marzo e ha confermato il rating buy sul titolo di FCA con prezzo obiettivo di €11,3. UBS ha invece abbassato il target price sul titolo da €9 a €7 con raccomandazione confermata a neutral. Pesa la stima conservativa sull’Ebit del gruppo automobilistico italiano.

Azioni FCA: ottimi dati sulle vendite in Europa

Azioni FCA in leggero calo questa mattina dopo la pubblicazione sui dati delle vendite in Europa di marzo. La casa automobilistica torinese è riuscita a sovraperformare ancora il mercato registrando un incremento delle vendite del 13,3% a/a contro una crescita del +5,7% a/a delle vendite nel settore automobilistico europeo.

FCA è cresciuta sia nei paesi europei che nell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) più del mercato di riferimento con 110.592 immatricolazioni, alzando così la quota dal 5,9% al 6,3%.

Sono risultati in crescita tutti i brand del gruppo: Fiat ha registrato un +14% di vendite, Jeep un +14,3%, Lancia un +16,8% e Alfa Romeo un +0,8%. Nel primo trimestre 2016 le consegne sono state pari a 264.262 unità, corrispondente ad un +16,3% in più rispetto alle vendite dello stesso periodo del 2015 con una quota che sale dal 6,2% al 6,7%.

Azioni FCA: ipotesi alleanza mai tramontata - ad Sergio Marchionne

Proprio in questo momento l’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell’assemblea ordinaria di Cnh Industrial. Il CEO della casa torinese ha riaperto la pista alleanze sottolineando come in realtà non sia mai tramontata l’ipotesi di un consolidamento con altre realtà autmobilistiche.

Marchionne ha spiegato che quando si verificherà un’ipotetica alleanza non sarà lui a gestirla poiché sarà nel futuro di FCA. L’ad ha dichiarato che l’azienda piemontese guarda ad un accordo con “quelli grossi” elencandone i nomi: Volkswagen, Toyota, Ford, Hyundai/Kia e General Motors.

Il CEO si è detto interessato in passato ad un deal con GM poiché è la casa automobilistica che si presta meglio dal punto di vista dei numeri ad un accordo pur sottolineando che questo non avverrà adesso.

Su Hyundai/Kia ha invece scartato possibilità di M&A visto che secondo Marchionne non si sposano bene con il gruppo FCA. In conclusione, il top manager ha specificato che il tema alleanze non cambia e che una porta per un eventuale accordo rimane sempre aperta.

Azioni FCA: bene numeri su Europa anche se non sorprendono - Icbpi

Apprezzamenti per i numeri di marzo arrivano dalla casa d’affari Icbpi che ha ribadito il rating buy sul titolo FCA con target price di €11,3. Per gli analisti di Icbpi le vendite di marzo in Europa sono dati molto positivi ma non sorprendenti poiché a inizio mese erano già state diffuse le informazioni relative ai principali mercati.

Comunque gli esperti confermano la positività delle newsflow su FCA, la quale continua a guadagnare quote in un mercato europeo in espansione.

Azioni FCA: UBS abbassa tp da €9 a €7

Più cauta invece la banca d’affari svizzera UBS che ha ridotto il target price sulle azioni FCA da €9 a €7 confermando però il rating neutral. Gli esperti della banca hanno aggiornato le stime di EPS del gruppo torniese passandole a €1,25 da €1,09 per il 2016, a €1,68 da €1,7 per il prossimo anno e a €1,92 da €1,93 per il 2018.

Gli analisti credono che FCA presenterà conti solidi per il primo trimestre dell’anno che confermeranno la guidance per il 2016 che potrebbe permettere una revisione a rialzo delle stime sull’EBIT.

Infine, gli esperti di UBS ritengono che il management di FCA continuerà a ottimizzare il portafoglio includendo ad esempio la cessione di Magneti Marelli. Tuttavia, senza un’alleanza, il gruppo torinese mancherà l’obiettivo di cassa netta al 2018, concludono gli analisti della casa svizzera.

Azioni FCA: analisi tecnica su timeframe giornaliero

Il quadro grafico delle azioni FCA è positivo visto l’incrocio a rialzo delle medie mobili di breve e medio termine. Il titolo della società torinese dopo aver rotto la resistenza posta dalla media mobile a 60 periodi si è avviato a testare la media mobile a 21 periodi. Attualmente le azioni FCA scambiano proprio sul livello di resistenza, necessitando però di volumi per una corretta rottura del livello.

Al momento i volumi non sembrano particolarmente elevati, probabilmente dovuto al fatto che molti investitori preferiscano alleggerirsi per il weekend soprattutto con la coincidenza del meeting di Doha del 17 aprile tra i produttori di petrolio.

La rottura con chiusura superiore al livello di resistenza a quota €6,773 (magari con volumi) proietterebbe le azioni FCA alla chiusura del piccolo gap lasciato aperto intorno al livello statico evidenziato in colore giallo in area €7,1.

Gli indicatori tecnici propendono per un rialzo nelle prossime sedute visto che sia il RSI che il MFI si muovono al di sopra dei valori di neutralità puntando l’area di ipercomprato (anche se ne sono ancora decisamente distanti).

Una mancata rottura del livello di resistenza attuale potrebbe invece comportare una correzione sull’ex-resistenza posta dalla media a 60 periodi a quota €6,41, il che non invertirebbe l’attuale trend ma servirebbe per riprendere spinta per un nuovo tentativo di allungo e per testare la validità di supporto della media mobile di medio periodo.

Nel complesso comunque, sembra che il target principale sia quello di quota €7,1.

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