Azioni Bper e UBI: ecco gli effetti di un possibile acquisto delle good bank

Antonio Atte

15 Settembre 2016 - 14:11

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Azioni Bper e UBI: quali conseguenze sortirebbe sulla solidità patrimoniale delle due banche l’eventuale acquisto delle good bank? Lo spiegano gli analisti di Equita Sim.

Azioni Bper e UBI: ecco gli effetti di un possibile acquisto delle good bank

Azioni Bper e UBI - Oggi il consiglio d’amministrazione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna si riunirà per mettere nero su bianco l’offerta per rilevare almeno due delle quattro good bank messe in vendita dall’Autorità di Risoluzione: gli istituti in questione - i più grandi - sono Banca Etruria e Banca Marche.

Il principale “competitor” di Bper e UBI Banca, che per assicurarsi tutti e quattro gli istituti salvati nel novembre del 2015 potrebbe mettere sul piatto una cifra vicina ai 500 milioni di euro.

Ma quali effetti sortirebbe una simile operazione sulla solidità patrimoniale dei due possibili acquirenti?

Azioni Bper e UBI: gli effetti di un possibile acquisto delle good bank

Secondo Equita Sim, un’offerta cash a parametro invariato per l’acquisto di Banca Etruria e Banca Marche farebbe calare il CET1 ratio di Bper dal 13,9% al 9,7% (dunque al di sotto della soglia minima di sicurezza imposta dalla BCE).

Fattore che costringerebbe l’istituto modenese a varare un aumento di capitale. Gli analisti - che per il titolo Bper confermano il rating hold e il prezzo obiettivo a 4,4 euro - preferirebbero

“che Bper investisse il capitale in eccesso, ottenuto recentemente con la migrazione sui modelli interni, in un aumento della copertura sulle Npe finalizzato a una cessione/deconsolidamento in blocco e nel riacquisto delle minorities del Banco di Sardegna, finalizzato alla semplificazione della struttura del gruppo”.

Per gli esperti di Equita Sim, anche UBI Banca dovrebbe considerare l’ipotesi di una ricapitalizzazione nel caso in cui la sua offerta di 500 milioni per le quattro good bank dovesse essere accettata.

La deadline per la chiusura dell’operazione è fissata al 30 settembre, ma non è escluso un ulteriore rinvio, dal momento che il termine ultimo era stato inizialmente collocato al 30 aprile dalla Banca centrale europea. Il presidente delle good bank, Roberto Nicastro, ha infatti parlato di “tempi supplementari”.

Stando all’ultimo bilancio semestrale, reso noto proprio nei giorni scorsi, le quattro good bank hanno riportato perdite pari a 133,9 milioni di euro, cifra inferiore sia a quella prevista all’inizio, sia al rosso di 153 milioni riportato negli ultimi 40 giorni del 2015, ovvero dopo il salvataggio.

Secondo Icbpi

“il mercato è incerto soprattutto sugli effetti della transazione sulla posizione di capitale. Come già notato, le garanzie richieste per il fondo di risoluzione dovrebbero, in linea di principio, facilitare il riconoscimento del badwill a fini normativi e contabili”.

Gli analisti stimano inoltre un importo

“pari a quasi 1 miliardo di euro per le quattro good bank, che potrebbe compensare in gran parte il consolidamento di circa 15 miliardi di euro di asset ponderati per il rischio”.

Azioni Bper e UBI in rosso a Piazza Affari

Intanto a Piazza Affari i titoli Bper e UBI continuano a muoversi in territorio negativo. Le azioni dell’istituto modenese cedono l’1,65% (a 3,346 euro per azione), mentre il titolo UBI perde il 2,08% (a 2,2640 euro per azione).

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