Azionario: Seadrill (SDRL) +35% sul rialzo dei prezzi del petrolio. Prendere profitto?

Renato Frolvi

6 Maggio 2015 - 13:48

Il titolo Seadrill (SDRL), compagnia norvegese quotata al NYSE, è in rialzo di +35% grazie alla ripresa del prezzo del petrolio. Prendere profitto?

Azionario: Seadrill (SDRL) +35% sul rialzo dei prezzi del petrolio. Prendere profitto?

A gennaio 2015, nella lista dei titoli da seguire con attenzione nel settore petrolifero, avevo incluso anche la norvegese Seadrill (SDRL), una compagnia esperta in trivellazione off-shore ad alta profondità che, esprimendo un P/E di 1,5x ed essendo crollata ad 84 corone nel giro di pochi mesi, poteva essere per me una notevole opportunità da cogliere al volo.

E così è andata.

Oggi, 6 maggio, alle ore 12.00 il titolo quota 114.80 NOK (corone norvegesi) e mi sembra il caso di valutare prudentemente una presa di profitto: si realizza un +35% dal 24 gennaio ad oggi, escluso l’effetto cambio visto che anche la corona norvegese si è rafforzata del +4% circa nei confronti dell’euro. Il cross EUR/NOK è passato infatti da 8,80 a 8,45) .

La società certamente ha beneficiato di un generalizzato rialzo dei prezzi petroliferi, ma l’intensità del rialzo e la velocità con cui si è realizzato tale rally non sono giustificati a questo punto dai dati di bilancio.

La società, infatti, ha molti debiti e potrebbe rischiare di farsi annullare molti appalti dai committenti nel 2015, a meno che il titolo non venga rastrellato da qualche grosso partner o da un pool di investitori, al fine di lanciare progressivamente una OPA sul titolo in questione. Ma siamo nel campo delle pure ipotesi.

Tuttavia, chi fosse entrato in posizione proprio verso la fine di gennaio, realizza oggi una plusvalenza di notevole entità.

Attualmente il 24% della Seadrill (SDRL) è posseduto dalla Hemen Holding, una holding di partecipazioni che fa capo a John Fredricksen, magnate norvegese residente a Londra.

Se escludiamo quindi una cessione da parte di questo azionista di controllo, e se escludiamo anche un’ulteriore ascesa dei prezzi del petrolio oltre i 62 dollari barile - oggi il WTI è a 61,70 dollari, il massimo del 2015 - ritengo opportuno uscire dal titolo in questione e attendere prezzi più favorevoli per rientrare nella posizione.

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