Avvocati: sospensione per chi diserta le udienze

Maria Stella Rombolà

5 Luglio 2018 - 12:29

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Nel caso in cui il legale non si presenti in udienza senza motivo e preavviso va incontro a una possibile sospensione; a stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione a Sezione Unite che si è pronunciata in merito a un caso di questo tipo.

Avvocati: sospensione per chi diserta le udienze

L’avvocato che non si presenta ingiustificatamente in udienza è soggetto a sospensione. A confermarlo è una sentenza della Corte di Cassazione che a Sezioni Unite ha dato conferma della sanzione per un legale che aveva disertato alcuni incontri in tribunale e aveva chiesto compenso per la sua prestazione ai genitori di un minore difeso d’ufficio.

È preciso dovere del legale presentarsi in udienza e non abbandonare il proprio cliente; l’assenza è giustificata solo nel caso in cui il professionista l’abbia comunicata per tempo e apportando le dovute ragioni della stessa.

La questione è stata riaperta e affrontata dalla Cassazione in occasione di un caso di un legale accusato di ripetute assenze che voleva evitare la sospensione; vediamo la specificità nel merito.

Il caso

La Cassazione a Sezioni Unite si è fatta carico della sentenza n. 16977/2018 nella quale ha respinto il ricorso di un avvocato che si era appellato al suo estremo giudizio: la Corte ha confermato nei confronti del legale la sanzione già inflitta corrispondente a una sospensione di 4 mesi.

Le accuse rivolte all’avvocato in particolare sono due:

  • violazione dei doveri di correttezza, diligenza e lealtà della professione avendo egli omesso di partecipare ad una serie di udienze senza addurre giustificato motivo né provvedere alla nomina di un sostituto;
  • violazione dei doveri di probità e decoro per la richiesta indebita di retribuzione per l’attività professionale che avrebbe dovuto essere svolta con onorari a carico dello Stato senza attivare invece la procedura di liquidazione unico strumento preposto all’ottenimento del compenso dovuto a carico dello Stato.

L’imputato ha apportato in sua difesa alcune ragioni precise sostenendo che le sue assenze ingiustificate erano parte di una precisa strategia difensiva.

Assenza ingiustificata

La motivazione apportata però non ha convinto la Corte che ha deciso per la sospensione del legale in questione. Il comportamento adottato dal difensore d’ufficio che non si è presentato in udienza senza apportare una giustificazione idonea viola il dovere di diligenza imposto dalla stessa legge professionale all’art. 3, comma 3, della legge n. 247/2012.

La violazione dei doveri professionali spettanti al legale consiste in particolare in un “mancato, ritardato o negligente compimento di atti inerenti al mandato” che per i giudici sta a significare la necessaria attività processuale del difensore nominato.

Se l’avvocato volesse farsi sostituire da un collega o da un apprendista lo potrà fare ma tramite delega scritta e non più solo oralmente.

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