Australia: bilancia commerciale deludente e tassi fermi al 2,5%. Aussie in area 0,93

Nicola D’Antuono

6 Maggio 2014 - 10:06

I tassi di interesse in Australia sono stati confermati al 2,5%. Sul forex l’Aussie risale in area 0,93, ma resta molto sensibile ai dati commerciali cinesi

Australia: bilancia commerciale deludente e tassi fermi al 2,5%. Aussie in area 0,93

Stanotte in Australia è stato pubblicato il dato relativo all’andamento della bilancia commerciale a marzo, che ha evidenziato un surplus inferiore alle attese: 731 milioni di dollari contro i circa 1.000 milioni di dollari stimati dagli analisti finanziari. A febbraio il risultato era stato più convincente, grazie a un attivo di 1.200 milioni di dollari. La notizia più attesa dal mercato, però, era quella relativa al costo del denaro. I tassi di interesse in Australia sono stati confermati ancora una volta al 2,5%: una decisione ampiamente scontata dal mercato, soprattutto dopo l’ultimo dato sulla disoccupazione scesa a marzo al 5,8% dal 6,1% di febbraio (il livello più alto da oltre dieci anni).

L’ultimo taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia (RBA) risale a inizio agosto 2013. Il governatore dell’istituto monetario di Sidney, Glenn Stevens, ha dichiarato nel corso delle ultime riunioni che i tassi di interesse nel paese oceanico potrebbero restare stabili per un periodo prolungato di tempo in attesa di un significativo miglioramento delle condizioni economiche. Sul forex il dollaro australiano sta sperimentando una fase di consolidamento, dopo aver realizzato un interessate rally sul biglietto verde tra inizio febbraio e metà aprile.

Il tasso di cambio AUD/USD quota intorno a 0,93. Dopo la tenuta dell’area di supporto di 0,92, per l’Aussie sarà fondamentale il breakout di 0,9320 per accelerare al rialzo e tentare la fuga verso i top di 0,9460. La moneta oceanica resta ancora molto influenzata dall’andamento dell’economia cinese. D’altronde in Cina finiscono il 65% circa delle esportazioni australiane di minerale di ferro e carbon coke. Pechino conta per più di un terzo delle attività commerciali totali dell’Australia. La debole ripresa dell’economia cinese, evidenziata anche dal dato definitivo del PMI manifatturiero elaborato da HSBC, rende il dollaro australiano vulnerabile e particolarmente sensibile ai dati commerciali cinesi.

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