Attacco nucleare russo: chi ha i codici e chi prenderebbe la decisione

Giorgia Bonamoneta

6 Marzo 2022 - 17:35

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Chi ha in mano, letteralmente, il destino nucleare del mondo? I codici nucleari sono divisi in tre valigette. Ecco i nomi di chi li possiede in Russia.

Attacco nucleare russo: chi ha i codici e chi prenderebbe la decisione

La paura di un attacco nucleare russo o non russo coinvolge tutti. Non si può pensare a una guerra nucleare senza pensare, allo stesso tempo, alle terribili conseguenze che questa potrebbe avere sulle vite di tutti gli esseri umani. L’inverno nucleare, protagonista di diversi film, libri e videogiochi diventerebbe reale e l’essere umano rischierebbe di non sopravvivere. Se le condizioni di una guerra nucleare sono così dure, perché c’è qualcuno che la minaccia?

La guerra in Ucraina è stata considerata da molti commentatori come l’inizio della Terza guerra mondiale, una guerra che, comunque, nessuno sembra voler combattere, perché l’escalation militare porterebbe inevitabilmente (si dice) alla guerra nucleare. Eppure le minacce esistono, lo stesso Vladimir Putin ha allertato il sistema di deterrenza nuclearee il suo alleato bielorusso Alexander Lukashenko ha riferito all’Occidente che le sanzioni rischiavano di portare alla “guerra totale”.

Si parla con molta facilità di guerra nucleare, ma in che modo potrebbe partire non è chiaro a tutti. Soprattutto dobbiamo domandarci quanto tutto l’entourage di Putin sia della stessa opinione del presidente russo in caso di dichiarazione di guerra nucleare. Infatti per armare e sganciare i missili nucleari si devono attivare tre diversi codici. Chi prenderebbe la decisione e chi si prenderebbe la responsabilità insieme a Putin?

Attacco nucleare russo: chi ha i codici di lancio

Il rischio di una guerra nucleare, per quanto i giornali ne facciamo spesso una narrazione allarmistica, sembra piuttosto basso. Questo perché, come raccontato in apertura, una guerra nucleare non ha vincitori o vinti. Una vittoria nucleare, se pure dovesse avvenire, sarebbe una “battaglia di Pirro”, cioè uno scontro vinto a un prezzo troppo elevato per essere considerato davvero una vittoria.

Anche per questo esistono dei sistemi di sicurezza, come la divisione della responsabilità a tre persone. Si tratta infatti di coinvolgere e ottenere il consenso di tre uomini della politica russa. Per poter sganciare l’armamento nucleare russo servono tre codici custoditi in tre valigette, il cui codice è conosciuto solo dalle persone responsabile.

In Russia questi tre codici sono nelle mani di:

  • il ministro della difesa Sergey Shoigu (fedelissimo di Putin);
  • il Capo di stato maggior Valery Gerasimov (stratega che ha organizzato l’operazione di attacco in Ucraina);
  • il presidente russo Vladimir Putin.

Ci si può domandare se tutti siano d’accordo con il piano di Putin o se il presidente russo sia in grado di scavalcare gli altri due possessori dei codici. In ogni caso, basta che un solo codice venga annullato per far bloccare tutta la proceduta di armamento nucleare.

Quanto ci vuole per lanciare un attacco nucleare?

Tutto inizia, o tutto finisce, con il primo colpo nucleare. Il first strike, cioè il primo attacco sganciato. I primi punti di interesse da colpire, in questo caso, sono i siti dei missili nucleari degli avversari, almeno quelli noti e le sedi di potere. Comunque non tutti sono conosciuti e, in qualsiasi caso, è inevitabile ricevere una risposta atomica. Un primo attacco nucleare difficilmente avverrebbe quindi sulla popolazione civile.

Ma quanto tempo serve ipoteticamente? Si parla di circa 30 minuti, dai codici al lancio in orbita. Abbastanza tempo per avvertire il Paese nemico e permettergli di prepare una risposta. Dall’immissione dei codici, quindi, Putin avrebbe circa 45 minuti di vita.

Il botta e risposta di un attacco nucleare porterebbe a una MAD (Mutual assured destruction) ovvero una “mutua distruzione assicurata”. Un annientamento totale, una guerra senza vincitori. E chi davvero lo vorrebbe?

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