Assicurazioni: nasce la nuova Willis Towers Watson. Cifre, dettagli e vantaggi della fusione

Simone Micocci

1 Luglio 2015 - 15:36

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Maxi-operazione nel mondo delle assicurazioni: Willis Group e Towers Watson hanno annunciato la loro fusione per un valore complessivo di 18 miliardi di dollari.

Assicurazioni: nasce la nuova Willis Towers Watson. Cifre, dettagli e vantaggi della fusione

Willis Group e Towers Watson, società statunitensi leader del settore assicurativo, hanno espresso la volontà di fondere le due società. La fusione, già approvata dai consigli, sarà effettiva entro fino anno e porterà alla nascita della Willis Towers Watson.

La nuova società, avrà 39.000 dipendenti distribuiti in 120 paesi e un fatturato di 8,2 miliardi di dollari.

Willis Group è un broker assicurativo internazionale leader nel risk management, con competenze nella maggior parte dei settori dell’industria e dei servizi. Il presidente della società, che vanta 17.000 dipendenti nel mondo, è James McCann.

Towers Watson, con i suoi 16.00 dipendenti è una società di consulenza globale, che offre aiuto alle organizzazioni per quanto riguarda la gestione del personale, degli aspetti finanziari e dei rischi.

Willis Group e Towers Watson: l’accordo
L’operazione, che avverrà “carta contro carta”, porterà alla creazione di un’unica società del valore complessivo di 18 miliardi di dollari.

L’accordo prevede che gli azionisti di Towers Watson acquisiranno 2,649 azioni di Willis per ogni titolo detenuto, con l’aggiunta di un dividendo occasionale di 4,87 dollari per azione.

Nel quadro finale, sarà il gruppo Willis a essere proprietario del 50,1%, mentre Towers Watson del 49,9%.

Questa suddivisione delle quote è rispettata dalla struttura del nuovo organigramma: James Mc Cann sarà il presidente della nuova società, mentre il presidente di Towers Watson, John Haley, sarà il nuovo amministratore delegato. Il consiglio di amministrazione sarà composto da sei direttori di ognuna delle sei società.

I vantaggi della fusione
Dietro quest’operazione potrebbe celarsi la volontà delle due società di sfruttare il sistema di “tax inversion”: questa prevede che le società straniere, negli Stati Uniti, possono essere divise in modo che l’imposta prevista dallo Stato riguardi solamente operazioni che avvengono negli Stati Uniti.

Le aziende che hanno un’effettiva presenza globale, ed è il caso di Towers Watson e Willis, possono risparmiare sulla tassazione spostando le operazioni offshore da una holding statunitense.
È per questo che Towers Watson e Willis starebbero riflettendo sul mantenere il domicilio irlandese di Willis, visto che l’Irlanda possiede un aliquota decisamente più bassa degli Stati Uniti.

Le due compagnie hanno, infatti, dichiarato che oltre alla maggior efficienza finanziaria e alla valorizzazione della rete globale delle società che deriveranno dalla fusione, si prevede una sinergia dei costi che varia dai 100 ai 125 milioni di dollari nel corso di tre anni.

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