In Argentina torna l’incubo default e lo spread si impenna a 800 punti. Inizia anche la fase finale dell’arbitrato che coinvolge i risparmiatori italiani traditi dai tango-bond
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso dell’Argentina sul pagamento del debito ristrutturato agli hedge fund, che non avevano aderito al concambio dopo il default di fine 2011 e che quindi non erano stati rimborsati da Buenos Aires. In base alla sentenza la Casa Rosada dovrebbe effettuare il rimborso ai fondi speculativi aventi diritto per oltre 1,3 miliardi di dollari. A questo punto potrebbe scattare una default tecnico, che potrebbe creare nuovi problemi economico-finanziari al paese sudamericano e forse a cascata sugli altri paesi emergenti. I principali fondi hedge da risarcire sono Aurelius Capital ed Elliott Management.
Sui mercati finanziari la reazione degli investitori non si è fatta attendere. La borsa di Buenos Aires ha perso il 6,6%, mentre lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato argentini e quelli statunitensi si è impennato di ben 60 punti in una sola seduta toccando quota 800 punti base. Il rischio-paese è in deciso aumento, tanto che i CDS per assicurarsi dall’eventuale insolvenza sul debito del paese sudamericano sono volati quasi a 1.800 punti. Resta sotto pressione il peso argentino, tenuto a galla dagli interventi della banca centrale di Buenos Aires. Il cambio ufficiale tra il dollaro e il peso è di 8,13 (cinque anni fa era inferiore a 3,7), non lontano dal record di 8,1465 toccato il 6 giugno.
Nel frattempo ieri è iniziata l’udienza sull’arbitrato Icsid per i risparmiatori italiani “traditi” dai tango-bond. Sono oltre 50mila gli italiani in disputa con l’Argentina per la vertenza sui bond non rimborsati da Casa Rosada dopo il maxi-default di fine 2011. Siamo giunti alla fase finale di una battaglia tra il governo di Buenos Aires e gli obbligazionisti che ormai si protrae da oltre un decennio. Ieri al quartier generale della Banca Mondiale di Washington è cominciata la fase conclusiva dell’arbitrato, che dovrebbe concludersi nel giro di un paio di settimane dopo aver ascoltato i difensori delle parti, funzionari governativi argentini, esperti di diritto argentino, stimatori di danni, consulenti economici ed esperti indipendenti.
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