La direzionalità sul cross Gbp/Usd potrebbe offrire l’opportunità di entrare in posizione long correndo un rischio limitato
| Valori | |
|---|---|
| Ultimo prezzo | 1,9066 |
| Variazione | -0,26% |
| Max (52 settimane) | 1,9839 |
| Min (52 settimane) | 1,73 |
| Indicatori | |
|---|---|
| MM200 | 1,91 |
| RSI 14 | 37,04 |
| MACD | 0,00 |
| Performance | |
|---|---|
| 1 settimana | 1,31% |
| 1 mese | 2,61% |
| 3 mesi | 0,09% |
In questi giorni abbiamo assistito ad una generale debolezza della sterlina britannica rispetto alle altre valute. Fra queste, particolarmente interessante è la situazione tecnica relativa al cambio contro il dollaro neozelandese.
Il cross Gbp/Nzd nelle ultime 9 sedute ha messo a segno un importante ritracciamento rispetto ai massimi relativi segnati a 1,97100. Allo stato attuale il tasso di cambio si trova sui minimi relativi di zona 1,90, un’area di estrema importanza per il cross Gbp/Usd in quanto rispecchia una combinazione di fattori quali un supporto statico a 1,89500 e uno di matrice psicologica. Osservando il grafico giornaliero del cambio notiamo infatti che 1,90 è un’area molto sentita dal cross Gbp/Nzd che già da fine ottobre si sta muovendo in un range delimitato superiormente da 1,97500 ed inferiormente da 1,89500.
Operativamente parlando è lecito pensare ad un ritracciamento. Questa direzionalità potrebbe offrire l’opportunità di entrare in posizione long correndo un rischio limitato. In tal senso, un acquisto a 1,90850 con stop loss a 1,89400 avrebbe come primo obiettivo il raggiungimento di quota 1,91500 e come target finale 1,92.
Per chi invece volesse entrare short potrebbe valutare un ingresso sul ritracciamento per potersi posizionare al meglio e riuscire a partecipare ad un’eventuale breakout dei minimi della congestione. Ci si può quindi posizionare short da 1,91700 con stop loss a 1,93 e obiettivo principale e finale collocati rispettivamente a 1,89500 e 1,85500.
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