Almaviva Roma: il presidente Zingaretti cerca una soluzione con ex dipendenti e sindacati

Marco Frattaruolo

13/01/2017

Dopo la chiusura della sede di Roma del call center Almaviva, che ha portato al licenziamento di 1666 lavoratori, Nicola Zingaretti ha fissato per il 16 gennaio un incontro con ex dipendenti e sindacati.

Almaviva Roma: il presidente Zingaretti cerca una soluzione con ex dipendenti e sindacati

Dopo l’annuncio ufficiale della chiusura della sede di Roma del call center Almaviva Contact, in seguito al fallimento del tentativo di riapertura delle trattative proposto dal governo a sindacati e rappresentanti aziendali, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha fissato per lunedì 16 gennaio 2017 un incontro con gli ormai ex dipendenti Almaviva.

La chiusura della sede romana di Almaviva Contact era stata annunciata dal Ministero dello Sviluppo Economico, dopo il fallimento del tentativo di riapertura delle trattative per il salvataggio della sede capitolina.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e il suo viceministro Teresa Bellanova, nei giorni precedenti alla chiusura, avevano provato, in extremis, a farsi mediatori per arrivare un accordo tra azienda e sindacati, che avrebbe scongiurato la chiusura della sede capitolina dell’azienda.
Le lettere di licenziamento indirizzate ai 1666 dipendenti del call center di Almaviva Contact con sede a Roma erano state spedite lo scorso 30 dicembre.

A confermare il fallimento della trattativa era stata la viceministra del Ministero dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, che a RaiNews24 aveva dichiarato:

“Purtroppo l’azienda ha avanzato difficoltà anche dal punto di vista della tenuta della procedura e quindi ha ribadito il mantenimento dell’accordo dei lavoratori di Napoli e il mancato accordo con Roma”.

Già nelle settimane precedenti alla chiusura di Almaviva Roma, quando era stato siglato l’accordo per la sede di Napoli, che aveva visto azienda e sindacati accettare la proposta di mediazione del Governo.
La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di Roma si era rifiutata di firmare, aprendo così un’ulteriore voragine nella crisi della sede capitolina.

Nel caso si fosse trovata un’intesa i 1.666 dipendenti romani avrebbero ottenuto ulteriori tre mesi (coperti da cassa integrazione) per cercare di trovare un accordo, che tuttavia sarebbe dovuto passare per un ulteriore taglio del costo del lavoro.

Arriva adesso la proposta di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, di fissare un incontro, stabilito per il 16 gennaio 2017. Ecco la posizione del presidente della regione e i dettagli della vicenda Almaviva.

Almaviva Contact: la posizione di Nicola Zingaretti

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo le manifestazioni in piazza degli ex lavoratori Almaviva di Roma ha voluto fissare un incontro con loro per cercare una eventuale soluzione.

Zingaretti in una nota ha infatti dichiarato che:

il Governo dopo il nostro appello ha manifestato la propria disponibilità a elaborare con la Regione Lazio le misure più idonee per dare risposta ai lavoratori licenziati da Almaviva.
La riunione si terrà la prossima settimana con l’obiettivo di aprire un nuovo capitolo per il futuro dei 1666 romani che nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere di licenziamento.

Prima dell’incontro tra Zingaretti e i lavoratori Almaviva, il presidente della Regione Lazio incontrerà le organizzazioni sindacali con le quali, ha dichiarato Zingaretti “continueremo, spero, a lavorare in sinergia per supportare i lavoratori e le loro famiglie”.

Almaviva Contact: le precedenti trattative

Lo scorso maggio Almaviva facendo ricorso ai contratti di solidarietà fino a novembre 2016 e agli ammortizzatori sociali nel 2017, era riuscita ad evitare l’esubero di quasi 3000 dipendenti (1670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli).

A ottobre il gigante dei call center aveva comunque dato il via alla procedura di una riduzione del personale che sarebbe dovuta essere la base per “un nuovo piano di riorganizzazione aziendale orientato al contenimento dei costi, ottimizzazione del processo produttivo, efficientamento logistico e valorizzazione delle tecnologie proprietarie”, ma che avrebbe previsto “la chiusura dei siti produttivi di Roma e di Napoli ed una riduzione di personale pari a 2511 persone riferite alle sedi di Roma (1666) e Napoli (845 persone)”.

I sindacati avevano ritenuto la decisione dell’azienda “scellerata, palesemente in violazione dell’accordo” che era stato raggiunto a marzo.

Prima della rottura definitiva tra sindacati e azienda, che ha portato alla chiusura della sede di Roma, Almaviva Contact operava in sei sedi (Milano, Roma, Napoli, Rende, Catania e Palermo) e contava circa 10mila lavoratori. I dipendenti Napoli e Roma erano già in solidarietà da quattro anni e avevano visto la decurtazione del loro stipendio salire dal 20% al 45%.

Almaviva chiude a Roma: le reazioni

A seguito dell’annuncio della chiusura della sede romana di Almaviva che lascerà a casa 1666 dipendenti sono arrivate immediate le reazioni dal mondo della politica.

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, attraverso un tweet si è detta "Vicina a lavori Almaviva. Condividiamo preoccupazione per il loro futuro e sosteniamo la battaglia M5S su call center".
La CGIL parla invece di "un drammatico epilogo", mentre il sindacalista Giorgio Cremaschi ex presidente FIOM, non ha usato mezzi termini definendo i "1700 licenziamenti #Almaviva colpa di impresa gangster, di #governo servo, di sindacati confederati inutili. È un crimine sociale di sistema".

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