Allarme influenza aviaria a Roma: quali sono i rischi per l’uomo

Martino Grassi

10 Novembre 2021 - 10:19

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Cresce l’allerta per un focolaio di influenza aviaria scoppiato nei pressi di Roma, tuttavia, almeno per il momento, non sembrano esserci particolari rischi per l’essere umano.

Allarme influenza aviaria a Roma: quali sono i rischi per l’uomo

A Roma scatta l’allerta per un focolaio di influenza aviaria scoppiato nei pressi di Ostia, che ha già interessato 35 allevamenti. Il primo caso, stando alle analisi condotte dell’Istituto Zooprofilattico è stato rintracciato in un allevamento di Ostia Antica.

Per limitare la possibile espansione del virus, del ceppo H5 HPAI dell’influenza aviaria, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha emesso un nuova ordinanza con cui ha disposto una zona di protezione nel raggio di tre chilometri dall’allevamento incriminato e una fascia di sorveglianza che si estende per un raggio di 10 chilometri. Ma ci sono rischi per l’uomo?

Allarme influenza aviaria a Roma

Cresce l’allerta nel Lazio dove è stato isolato un focolaio di influenza aviaria. Per limitare la diffusione del virus il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha emesso un’apposita ordinanza con cui ha disposto una zona di protezione nel raggio di tre chilometri dall’allevamento e una fascia di sorveglianza di dieci chilometri. Zingaretti ha inoltre precisato che si tratta di “un ceppo grave e per questo siamo intervenuti in maniera tempestiva con interventi molto rigorosi. Ovviamente c’è un monitoraggio della situazione, non quotidiano ma ad horam. I controlli funzionano ed è stato importantissimo intervenire rapidamente, come per il Covid”.

Attualmente i controlli hanno interessato trentacinque allevamenti di Ostia, la zona del litorale romano. Al fine di evitare una possibile diffusione del virus, il pollame e i volatili non potranno uscire per 21 giorni, a meno non che non abbiano l’autorizzazione del veterinario. Al momento le autorità stanno cercando di capire quanto sia riuscito a diffondersi il virus, poi “si partirà con disinfestazioni e tutto ciò che prevedono i protocolli in questi casi. È un’altra rogna, non ci facciamo mancare nulla, ma faremo di tutto per sradicare questo focolaio, che dimostra quanto è importante fare i controlli, e quanto i controlli funzionano”, ha concluso Nicola Zingaretti.

Quali sono i rischi per l’uomo?

Solitamente l’influenza aviaria colpisce gli animali selvatici, i quali restano asintomatici ma possono infettare altri uccelli come polli, anatre e tacchini. Esistono numerosi ceppi di influenza aviaria, che spaziano dai ceppi a bassa patogenicità (LPAI) a quelli estremamente contagiosi (HPAI), come quello che ha coinvolto la Capitale.

Sebbene questo virus possa diffondersi in modo molto rapido tra gli animali è estremamente rara la trasmissione all’essere umano. Il contagio solitamente avviene con il contatto diretto con animali deceduti o infetti, con superfici contaminate da feci infette o con il consumo di carni infette non cotte adeguatamente. Tuttavia come ha spiegato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Roma a Repubblica, Ugo La Marta:

Non bisogna preoccuparsi per quanto riguarda il consumo di prodotti. Sia la carne che le uova sono sicure, l’aviaria non è un problema di sicurezza alimentare, sebbene sia importante la cottura per il rischio legato ad altri patogeni, come la salmonella. Finora abbiamo avuto solo episodi di contagio da animale a uomo, mai da uomo a uomo, ma parliamo di un virus altamente instabile, che potrebbe mutare e fare il salto. D’altronde la storia delle pandemie ce lo insegna. Non solo il Covid, anche la Spagnola ha avuto probabile origine animale”.

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