Influenza aviaria, tutto sul nuovo virus che potrebbe causare un’altra pandemia

Alessandro Cipolla

21 Maggio 2021 - 14:07

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L’H5N8 è un ceppo del virus aviario al momento presente in 46 Paesi: ha già contagiato l’uomo, ma ora due ricercatori cinesi su Science hanno lanciato l’allarme per una possibile nuova pandemia.

Influenza aviaria, tutto sul nuovo virus che potrebbe causare un’altra pandemia

Il virus aviario H5N8 potrebbe generare una nuova pandemia. L’allarme è stato lanciato sulla prestigiosa rivista Science da due ricercatori cinesi: Weifeng Shi dell’Università Shandong e George Fu Gao, un membro dell’Accademia cinese delle scienze.

L’emergere e la diffusione globale del virus dell’influenza aviaria (AIV) H5N8, un patogeno che ha causato epidemie continue e in corso con un’enorme mortalità negli uccelli selvatici e d’allevamento in tutta l’Eurasia e in Africa durante il 2020 - si legge in una nota - rappresenta una notevole preoccupazione per la salute pubblica, in particolare considerando che i primi casi umani di infezione da H5N8 sono stati segnalati per la prima volta lo scorso dicembre”.

Non è di certo la prima volta che si parla di questo nuovo ceppo, comparso in Germania nel marzo 2020 ma che è stato relegato in secondo piano vista la pandemia da Covid che ha sconvolto l’intero pianeta.

Dopo i primi casi di infezione da animale a uomo, i due ricercatori cinesi hanno sottolineato come sarebbe importante tenere sotto stretto controllo i contagi, vista la possibilità di “ulteriori ricadute umane che potrebbero provocare nuove e devastanti pandemie”.

Cosa sappiamo del virus aviario H5N8

L’H5N8 è un sottotipo del virus dell’influenza A ed è altamente letale per uccelli selvatici e pollame. Nel corso dell’ultimo anno, è stato riscontrato in almeno 46 paesi tra Europa, Asia e Africa.

Sono stati contagiati uccelli selvatici e pollame, provocando una forte mortalità in questi animali. L’H5N8 non è tipicamente associato agli esseri umani; tuttavia, nel febbraio di quest’anno è stata diffusa la notizia di sette persone che sono state infettate in Russia.

Stando a quanto riferito dalle autorità di Mosca, i contagiati avrebbero avuto sintomi lievi. Anna Popova, la direttrice dell’Agenzia federale russa per i controlli sanitari, ha specificato che “il virus può essere trasmesso dagli uccelli all’uomo, ma non può essere trasmesso da un essere umano a un altro”.

Sul sito del nostro Ministero della Salute, si legge che i virus aviarinon sono in grado di trasmettersi con efficienza all’uomo, ma possono farlo sporadicamente e in determinate condizioni”.

L’epidemia di aviaria che tutti ricordiamo, è iniziata nel 2003 nel Sud-Est asiatico ed è stata generata dal ceppo H5N1. In quella zona sono state infettate circa 300 persone, con qualche caso anche di contagio interumano, mentre i morti sarebbero stati 200.

All’epoca l’Oms riteneva il virus H5N1, se mai avesse acquisito la capacità di replicarsi efficacemente negli umani, un potenziale candidato per una pandemia influenzale. Adesso invece i due ricercatori cinesi hanno richiamato l’attenzione sul ceppo H5N8.

La rapida diffusione globale e la sua capacità di attraversare la barriera di specie, trasmettendo all’uomo - hanno riportato Shi e Gao su Science - lo rende una delle principali preoccupazioni non solo per l’agricoltura e la sicurezza della fauna selvatica, ma anche per la salute pubblica globale”.

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