Alitalia, Ita salvata dalla UE: non dovrà restituire il prestito da 900 milioni

Mauro Speranza

10 Settembre 2021 - 14:32

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La Commissione europea ha definito illegale il prestito concesso a Alitalia nel 2017, ma Ita non dovrà farsi carico restituzione

Alitalia, Ita salvata dalla UE: non dovrà restituire il prestito da 900 milioni

Buone notizie arrivano dall’Unione europea per Italia Trasporto Aereo S.p.A. (Ita), dopo che la Commissione ha stabilito che neonata compagnia statale non dovrà restituire il prestito concesso nel 2017 dal governo per scongiurare la crisi di Alitalia e definito illegale da Bruxelles in quanto aiuto di Stato.

La decisione della UE sul prestito ad Alitalia

La Commissione europea ha stabilito che il prestito da 900 milioni concesso ad Alitalia risulta illegale ai sensi delle norme in materie di aiuti di stato, pertanto l’Italia dovrà recuperare quando versato, maggiorato dagli interessi.

La stessa commissione, però, ha stabilito che a restituire il capitale, però, non sarà Ita, in quanto “non è il successore economico di Alitalia”, pertanto non risulta essere responsabile del rimborso degli aiuti statali, salvando la neonata azienda da una situazione difficile.

Alla luce di questa considerazione, la Commissione ha inoltre deciso che il fondo di 1,35 miliardi di euro versati nella nuova compagnia non si configura come aiuto di Stato, ai sensi delle norme UE.
Resta aperta, invece, l’indagine Ue per valutare la conformità alle norme comunitarie dell’ulteriore prestito ponte di 400 milioni concesso alla compagnia nel 2019.

Il comunicato di Palazzo Chigi

Nella giornata di ieri, il Financial Times diffondeva il rumor su una possibile richiesta a Ita di restituzione del prestito, diffondendo ulteriori preoccupazioni sulla vicenda.
Il FT anticipava una decisione che sarebbe dovuta arrivare ieri, ma la proroga dava il tempo al Governo di elaborare una soluzione per facilitare il trasferimento di alcuni asset a Ita.

In serata, il Consiglio dei Ministri dava via libera a una norma che “adegua le procedure di cessione, già delineate dal legislatore, alle sopravvenute esigenze connesse ai tempi di adozione della decisione europea della vicenda Alitalia. In particolare, per velocizzare tali procedure, si prevede uno schema autorizzatorio basato sulla conformità del piano alla decisione della Commissione europea".

La discontinuità economica

Dalla decisione ne esce vincente il piano elaborato dall’Italia che comprendeva una serie di elementi volti a garantire discontinuità economica tra Alitalia e Ita.

In particolare, Ita avrà un raggio di attività ridotto, gestendo meno della metà della flotta di aeromobili di Alitalia, concentrandosi sulle rotte redditizie, abbandonando quelle in perdita.

Tra gli impegni presi, Ita utilizzerà solo un numero di slot di decollo e atterraggio di Alitalia proporzionato alla capacità della nuova azienda che inizierà le sue operazioni il 15 ottobre 2021.

Ita rileverà soltanto porzioni limitate delle attività di assistenza a terra e manutenzione di Alitalia, le quali saranno vendute mediante gare d’appalto aperte, trasparenti, non discriminatorie e incondizionate.
Infine, il brand Alitalia sarà ceduto all’asta mediante gara aperta, a cui Ita potrà partecipare in concorrenza con altri offerenti.

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