Attilio Befera illustra alla Commissione Finanze del Senato i successi degli interventi della Guardia di Finanza contro l’evasione
Era il 31 Dicembre 2011 quando la Guardia di Finanza mosse le proprie pattuglie in direzione Cortina, su indicazione dell’Agenzia delle Entrate e del suo braccio più pericoloso, Equitalia.
In base all’allora capo di Equitalia e attuale direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera che ha riferito oggi di fronte alla Commissione Finanze del Senato, il famoso blitz ha fatto incassare allo Stato più di 2 milioni di euro, di cui 1,2 milioni di Ires e Irap, 224.000 euro di Iva e 675 mila euro in sanzioni.
Degli accertamenti avviati, 142 su 163 sono stati definiti e incassati, mentre gli altri 21 sono oggetto di ricorso, ciò è la riprova che il blitz è stato svolto in base a indicazioni precise che già certificavano avvenute evasioni fiscali ai danni dell’erario.
Quella notte arrivarono nella località trentina 80 ispettori che segnarono un aumento vertiginoso di fatturazioni e scontrini e scoprirono nei giorni successivi che nullatenenti che dichiaravano 30.000 euro annui in dichiarazione, in realtà utilizzavano auto di lusso come Ferrari, Porche e Jaguar. La paura, in quei giorni, serpeggiava a Cortina, dove gli esercenti credevano che avrebbero perso gran parte della clientela in fuga verso la vicina, ma neutrale, Sankt Moritz, in Svizzera. Oggi il vicesindaco Enrico Pompanin afferma che
"è difficile commentare una notizia caduta dall’alto esattamente come il blitz che ci ha colpito. Siamo stati dipinti come fuorilegge, quando in realtà siamo un piccolo centro di montagna che lavora sodo. Molti dei visitatori sono ricchi. Ma la gente di qua lavora tanto e onestamente".
Dalla stessa audizione di oggi presso la Commissione Finanze del Senato emergono anche altri dati, meno eclatanti perché meno legati al jet set della mondanità ma altrettanto rilevanti dal punto di vista fiscale. Si tratta dei dati relativi al blitz fra le aziende cinesi fatto a Prato qualche giorno fa. Nella capitale del tessile, dove il 2 gennaio 2013 sono morti bruciati 7 operai cinesi in una delle tante aziende più o meno fantasma, gli agenti del fisco hanno fatto un’operazione più pesante che a Cortina. In quest’ultimo intervento della Guardia di Finanza sono state controllate 60 aziende in mano a cinesi per conoscere l’organizzazione e le strutture.
Attilio Befera ha indicato un dato importante: 13,1 miliardi di euro di gettito fiscale recuperato nel 2013. Una cifra in crescita sul 2012 e di cui l’Agenzia dell’Entrate ha recuperato direttamente 9,3 miliardi. Una cifra che il direttore dell’Agenzia delle Entrate sottolinea per rivendicare l’aumento di efficienza dei suoi uomini a fronte di 9.000 unità tagliate dal 2001 al 2013 e una produttività salita del 23,19%, grazie ad azioni mirate verso i grandi evasori.
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