Affitto, cedolare secca: conviene ancora con il Piano Casa? Tutte le novità

Vittoria Patanè

22 Maggio 2014 - 15:53

Cedolare secca: conviene ancora dopo l’entrata in vigore del Piano Casa? Ecco tutte le novità e le scelte consigliate

Affitto, cedolare secca: conviene ancora con il Piano Casa? Tutte le novità

Il Piano Casa 2014 è entrato in vigore da pochi giorni. Tanti i cambiamenti apportati allo scopo di far ripartire il mercato immobiliare italiano e, al contempo, aiutare le famiglie più in difficoltà.

Tra essi, spiccano le novità relative alla affitto effettuato con cedolare secca. Quali sono le modifiche? Conviene ancora fare questa scelta? Ecco le risposte alle vostre domande.

Cedolare secca, che cos’è?
Ricordiamo che il regime di cedolare secca può essere scelto dal locatore in sede di stipula del contratto d’affitto. I motivi per cui molti italiani hanno deciso di scegliere questo tipo di opzione sono essenzialmente tre: l’aliquota non è legata al calcolo IRPEF, non è dovuta alcuna imposta di registro e si azzera anche quella di bollo.
Come sempre però, c’è un ma:

“la scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.”

Questo quanto si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il canone di locazione rimane dunque sempre fisso, senza alcuna possibilità di cambiamento.

Cedolare secca e Piano Casa
L’approvazione del piano casa voluto dal Governo Renzi per rilanciare il sofferente mercato immobiliare italiano implica delle modifiche anche alla cedolare secca.
In primis scende ancora l’aliquota, che dal 15% passa al 10% per i prossimi 3 anni (sarebbe a dire dal 2014 al 2017). L’aliquota del 10% si applica però solo ed esclusivamente ai contratti a canone concordato precedentemente soggetti all’aliquota del 15%. Possono beneficiare dunque solo quei contratti basati su accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e quelle degli inquilini.

Altra condizione per accedere all’aliquota agevolata riguarda la locazione dell’immobile: esso infatti deve essere ubicato all’interno di un Comune caratterizzato da alta densità abitativa o colpito da calamità naturali:

Si tratta, in pratica, dei Comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia e dei comuni confinanti con gli stessi, nonché gli altri Comuni capoluogo di provincia.

A questi si aggiungono quelli ad alta tensione abitativa (individuati dal Cipe).

Per tutti gli altri l’aliquota rimane al 21%.

Cedolare secca, conviene?
I cambiamenti apportati nel corso degli ultimi mesi fanno sì che il regime della cedolare secca risulti conveniente soprattutto per le persone fisiche che hanno altri redditi oltre a quelli di locazione. Coloro che invece percepiscono altre forme di reddito e possono accedere alle varie detrazioni, dovrebbero optare per un’altra scelta.

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