ABI: mutui in aumento del 50% nel primo trimestre 2015

Roberto Golino

5 Maggio 2015 - 09:29

Secondo una ricerca dall’Associazione Bancaria Italiana, l’incremento dei mutui fa registrare numeri superiori anche rispetto al 2012 e al 2013

ABI: mutui in aumento del 50% nel primo trimestre 2015

​La luce in fondo al lungo tunnel della crisi economica è ancora distante, ma un barlume sembra parzialmente illuminare il cammino del mercato immobiliare; più precisamente, quello legato all’erogazione dei mutui. 

Come riferisce una ricerca dell’ABI - Associazione Bancaria Italiana - infatti, il primo trimestre del 2015 evidenzia la forte ripresa dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni, rispetto all’anno precedente. 

Un dato sicuramente positivo preannunciato qualche tempo fa dall’Istat: l’Istituto Nazionale di Statistica, pur non facendo riferimenti ai mutui o ai finanziamenti, aveva sottolineato come negli ultimi mesi del 2014 fossero aumentate le trattative di compravendita da parte dei privati. 

Dal campione ABI, composto da 78 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che nel trimestre gennaio-marzo 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 7,897 miliardi di euro rispetto ai 5,250 miliardi dello stesso periodo del 2014.

L’incremento su base annua è, quindi, del 50,4%. 

Nello specifico, la maggior parte dell’erogazioni riguardano ancora i mutui a tasso variabile, il 66,7%. Tuttavia, sono in sensibile incremento i mutui a tasso fisso che hanno raggiunto a marzo 2015 quasi il 35% delle nuove erogazioni. 

Un risultato confortante dunque, agevolato dall’abbassamento dei tassi di interesse previsto dal Quantitative Easing, la manovra economica introdotta a marzo dalla BCE che garantisce una liquidità continua alle banche. 

Secondo lo studio reso noto dall’ABI, inoltre, si evince che i dati relativi ai primi tre mesi del 2015 siano positivi anche in confronto al primo trimestre del 2013 e a quello del 2012. 

La soddisfazione dell’ABI stona con la prudenza dell’Unione Nazionale Consumatori. Chiamato ad esprimersi sui dati enunciati dall’Associazione Bancaria Italiana, Massimiliano Dona, segretario dell’UNC, non nasconde il suo scetticismo:

“A marzo, grazie all’avvio del Quantitative Easing, è assai probabile che si registri una decisa inversione di tendenza, capace di compensare i cali dei mesi precedenti ma dubitiamo, anche se lo speriamo, che la ripresa sia nei termini indicati dall’Abi, con percentuali bulgare del 50%.
Preferiamo, quindi, attendere i dati ufficiali di Bankitalia. Nel frattempo sarebbe già una bella cosa se le banche non innalzassero gli spread per compensare l’abbassamento dei tassi di riferimento”.

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