Ecco 8 abitudini della classe media in vacanza che i ricchi non capiscono (e perché è interessante).
Le abitudini dei più facoltosi possono apparire stravaganti e futili, ma anche i ricchi si stupiscono spesso. In particolare, ci sono delle abitudini della classe media in vacanza che la maggior parte delle persone agiate non riesce a capire.
Il reddito e le possibilità di spesa influenzano infatti le piccole azioni quotidiane di ogni persona più di quanto si possa immaginare. Ovviamente è una conseguenza del tutto normale, com’è pure comprensibile che le abitudini delle persone ricche siano diverse da quelle delle classi inferiori e viceversa. Difficilmente, però, ci si ferma a realizzare quanto davvero il budget predisposto e le condizioni economiche influenzano le esperienze di svago e divertimento, non in termini di acquisti e servizi, bensì riguardo alle scelte e all’atteggiamento complessivo.
Spesso si ritiene che le persone meno abbienti abbiano da insegnare ai più ricchi, potendo far riscoprire loro attività più semplici e genuine, e magari offrire anche qualche spunto innovativo diverso dalla classica concezione di lusso. Qualche volta, però, è vero anche il contrario. I limiti in vacanza derivano in gran parte dal reddito, questo è innegabile, ma non in tutto e per tutto, e proprio per questa piccola parte c’è possibilità di cambiare e godersi al meglio il viaggio. Vediamo di seguito le 8 abitudini della classe media in vacanza che i ricchi non capiscono proprio per la disparità reddituale, ma su cui si può riflettere per un’esperienza più soddisfacente.
L’agenda troppo fitta
Al primo posto tra le abitudini della classe media che i ricchi non comprendono c’è riempire l’agenda con numerose attività e posti da visitare, con un itinerario serrato che impedisce di prendere fiato. Naturalmente, ciò dipende proprio dal budget. La spesa per le vacanze pesa di più per la classe media, che vuole così trarre il massimo beneficio e non lasciarsi sfuggire nulla. In questo modo, però, ci si stanca e soprattutto non si apprezza davvero la destinazione di viaggio. Un approccio così stressante porta al risultato contrario di quello sperato, un vero e proprio spreco di denaro. Anziché lo svago e il relax auspicato, la spesa fatta serve per affaticarsi e non godere realmente delle meraviglie del posto. Un’agenda più elastica e selezionata può aiutare, senza variazioni di budget.
Andare a mangiare nei fast-food
Moltissimi viaggiatori scelgono di mangiare nei fast-food in vacanza, anche perché di solito si tratta di catene internazionali di cui già si conoscono sapori e menù. Il motivo principale per cui le persone scelgono queste catene, però, è limitare la spesa. Un’abitudine che i ricchi non capiscono, e non per un invito classista a scegliere i ristoranti più lussuosi. Semplicemente si potrebbe riscoprire la gastronomia locale, andare a mangiare dove gli abitanti normalmente passano cene e pranzi anziché nei posti pensati per i turisti. Quasi sempre, il beneficio è economico e in qualità del cibo.
Comprare tanti souvenir
La medaglia di bronzo per le abitudini della classe media in vacanza giudicate più strambe dai ricchi c’è quella di comprare numerosi souvenir. Tutti sappiamo a quali souvenir si riferiscono: calamite, portachiavi, accendini insieme a tazze e magliette per le persone speciali. Questi regali vengono criticati perché impersonali, anche se molti li scelgono per far sapere ai propri cari di averli pensati anche in viaggio senza spendere troppo. Cercando con un po’ più di cura, però, si possono trovare alternative più interessanti e personali senza fare ritocchi ai limiti di spesa. Il trucco è non lasciare i regali come ultimo acquisto prima della partenza e soprattutto non affidarsi a negozi o bancarelle che li vendono esplicitamente come regali o souvenir.
Pubblicare tutto sui social
La sovraesposizione della vita personale sui social network riguarda quasi tutti al giorno d’oggi, ma le persone più ricche hanno notato che la classe media tende davvero a esagerare nella condivisione delle proprie vacanze. Anche in questo caso, l’idea alla base è del tutto comprensibile. Chi non viaggia molto e non fa particolari attività nel corso dell’anno è sicuramente volenteroso di condividere le proprie esperienze più degli altri, ma vale sempre la pena fermarsi e vivere il momento.
Non riposarsi davvero
I punti precedenti portano la classe media (almeno in generale) a non riposarsi davvero in vacanza. Nel tentativo di sfruttare ogni momento al massimo non si lascia nessuno spazio libero da dedicare al relax, agli affetti, alla scoperta del posto e alla spontaneità. Il rischio è quello di tornare alla vita di tutti i giorni più stressati di prima, quindi se si vuole davvero evitare lo spreco bisognerà impegnarsi di meno e vivere di più il momento.
Avere valigie pesanti
Un punto curioso che le persone ricche raccontano di trovare insolito nel comportamento della classe media in vacanza riguarda le valigie, giudicate troppo piene e pesanti. Ci sono delle ragioni pratiche che non si possono mutare e che dipendono dalla differenza delle strutture alberghiere in cui si pernotta, da cui deriva l’esigenza di portare con sé più o meno effetti personali. Visitare un luogo nuovo con valigie ingombranti, però, non è il massimo della sicurezza. D’altronde è risaputo che tanti oggetti messi in valigia si rivelano inutili e vengono riportati intatti al ritorno, pertanto si può provare a organizzare bagagli più leggeri.
Affidarsi ai viaggi di gruppo
I viaggi di gruppo vengono scelti dalla classe media nell’idea di risparmiare soldi e anche tempo nell’organizzazione. Anche in questo caso, però, si rischia di non riuscire ad apprezzare davvero l’esperienza dovendo sottostare a un itinerario predeterminato. I viaggi di gruppo non dovrebbero quindi coincidere con ogni vacanza, a meno che si selezionino viaggi con le proprie attività preferite o con generosi tempi per le visite libere.
Privilegiare la quantità
L’ultima abitudine può riassumere tutte le osservazioni fatte dai viaggiatori più ricchi: privilegiare la quantità rispetto alla qualità e in generale volere troppo. Non si può avere tutto da un solo viaggio, con tempi e costi ridotti, senza sacrificare la qualità delle esperienze. In alcuni casi è meglio fare qualche piccola rinuncia, ma soprattutto essere presenti nel momento, senza tentare in tutti i modi di immortalarlo (con la paura di non tornarvi) e arrivare a casa con tante foto ma pochi ricordi.
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