Il 730 precompilato doveva semplificare la vita dei contribuenti ma sono pochissimi quelli che trovano tutte le giuste informazioni inserite.
In piena stagione dichiarativa, quando il 730 precompilato dovrebbe semplificare la vita dei contribuenti ci si rende conto che non è proprio così. Troppi dati mancano, troppi sono sbagliati e in alcuni casi il contribuente che si affida al precompilato senza effettuare modifiche rischia di trovarsi a debito quando, magari, in realtà gli spetta un rimborso.
I Caf sono oberati di richieste e quello che doveva essere uno strumento per permettere al contribuente di presentare la dichiarazione dei redditi in autonomia si sta rivelando, invece, un’arma a doppio taglio che se non controllata rischia di fare più male che bene.
730 precompilato troppi errori
Sono pochissimi i contribuenti che possono inviare il proprio 730 precompilato senza apportare correzioni.
Già dal quadro dei familiari a carico non sempre i figli sono indicati con la giusta percentuale di carico fiscale, e già lì bisogna intervenire per non rischiare che un figlio risulti a carico al 100% per entrambi i genitori.
In alcuni casi, poi, se il carico fiscale del figlio, proprio per il fatto che risulta una percentuale maggiore al 100%, non viene inserito in automatico, si rischia che vengano cancellate le detrazioni per figlio a carico (se di età superiore ai 21 anni) che sono state riconosciute nel corso dell’anno in busta paga. O che spetterebbero a conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi. E questa già è una prima perdita economica per il contribuente.
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Un altro errore che troppo spesso è presente nel 730 precompilato è quello della mancanza dei giorni di lavoro nel quadro C. In questo caso la perdita economica è molto più pesante se non si interviene inserendo i giorni in questione: al lavoratore, infatti, non sono conteggiate le detrazioni da lavoro dipendente spettanti. E neanche l’eventuale taglio del cuneo fiscale spettante.
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Spese non inserite in automatico
Un Quadro dove troppo spesso si trovano lacune e mancanze è quello relativo agli oneri e spese sostenuti dal contribuente, il Quadro E. Facciamo un esempio che riguarda una larga parte della popolazione, quella dei genitori separati o divorziati: le spese sostenute per i figli, siano esse sanitarie, scolastiche o di altra natura, non sono pre inserite nella dichiarazione. In questo caso, però, la mancanza è giustificata dal fatto che l’amministrazione, ovviamente, non è a conoscenza di quale genitore abbia effettivamente sostenuto la spesa per il figlio e, quindi, non sa a chi imputare la detrazione.
Anche in questo caso, quindi, bisogna fare molta attenzione ed inserire le spese sostenute per i figli a carico nella percentuale che effettivamente si è avuta a carico della spesa (indipendentemente dalla percentuale del carico fiscale dei figli).
Affidarsi ad un Caf sembra essere la scelta migliore
Proprio per tutta questa serie di errori in cui è facile incappare nella dichiarazione dei redditi precompilata e per non rischiare di perdere detrazioni importanti che potrebbero spettare, il consiglio per chi non è più che pratico in questioni fiscali è quello di rivolgersi ad un Caf non tanto per le modifiche da apportare, ma almeno per avere conferma di aver inserito tutto quello che era necessario inserire nel 730/2023 precompilato.
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