5G vietato a Scanzano Jonico: è pericoloso per la salute?

Marco Tarantino

03/08/2019

03/08/2019 - 22:03

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Il 5G sta arrivando anche in Italia, ma un comune, quello di Scanzano Jonico, lo ha vietato in ottica precauzionale per pericoli relativi alla salute.

5G vietato a Scanzano Jonico: è pericoloso per la salute?

La tecnologia 5G è dannosa per la salute? E’ notizia di questi giorni che il comune di Scanzano Jonico, in via precauzionale, avrebbe vietato il suo utilizzo nella zona. Si tratta del primo comune italiano che ha preso questa decisione tramite il proprio primo cittadino: per l’Istituto superiore di sanità, però, la tecnologia non sarebbe dannosa ma totalmente innocua.

Nel 2019 arriverà per i più fortunati, mentre coprirà la massa intera nazionale solo nel 2022 con periodi di espansione e test ancora da verificare. Ma questa nuova tecnologia di quinta generazione potrebbe avere delle ripercussioni sulla salute delle persone? Vediamo cosa ne pensano il comune di Scanzano Jonico e la comunità scientifica.

Il provvedimento contro il 5G

Il primo comune italiano a dire di no alla tecnologia a livello precauzionale, in attesa di nuovi test e conferme che il 5G non sia dannoso per la salute, è stato come detto quello di Scanzano. Il primo cittadino è stato chiaro e si è appellato al principio di precauzione.

Il sindaco Ripoli, in una ordinanza del 18 luglio, ha affermato che le radiofrequenze del 5G sono ancora del tutto inesplorate e potrebbero, mancando di ogni studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario, essere dannose per l’uomo e l’ambiente circostante. Ma la comunità europea cosa ne pensa? Un documento del 2019 della Commissione Europea parla di possibili conseguenze biologiche derivanti dal 5G. Il rischio sarebbe presente soprattutto per i soggetti esposti ad ipersensibilità elettromagnetica.

Infine nel documento del sindaco viene citato anche la sentenza del gennaio del 2019 da parte del Tar del Lazio che ha stabilito che debba essere utilizzata una corretta campagna di sensibilizzazione per rendere noti i possibili rischi derivanti dall’uso degli smartphone alle persone. Le radiofrequenze infine sarebbero anche ritenute come cancerogene per l’uomo da tre studi, ovvero quelli dello Iarc e del National Toxicology program e dell’Istituto italiano Ramazzini.
Il rischio esiste realmente? Vediamo come funziona il 5G e cosa ne pensa la comunità scientifica.

Come funziona la tecnologia 5G?

Fifth generation, questo il significato dell’acronimo. Il 5G, per i più fortunati, arriverà nel nostro Paese nel 2019 mentre per la massa sarà attiva dal 2022. Ci sarà una vera e propria trasformazione dei servizi usati oggi giorno: ma cosa è tecnicamente? Si tratta di quell’insieme di tecnologie e degli standard di quinta generazione associati alla telefonia mobile: sarà una evoluzione sia a livello di velocità, come stato per i passaggi al 3G, 4G e 4G+, ma anche una piattaforma innovativa a livello di rete. Permetterà infatti l’accesso ultra-broadband mobile in grado di abilitare dei servizi con requisiti eterogenei.

Come funziona tecnicamente? Il 5G utilizza una banda senza fili a frequenza alta, definita millimeter wave. Il segnale copre distanze minori e richiederà maggior numero di antenne per diffondersi e ricevere il segnale. Da qui scaturiscono le problematiche di salute secondo il comune di Scanzano Jonico.

La tecnologia 5G è dannosa per la salute? Parola agli scienziati

Per la comunità scientifica però non ci sarebbero rischi concreti per gli esseri umani derivanti da questa nuova tecnologia. Non esistono dati certi che indichino la pericolosità della rete mobile di quinta generazione e per Alessandro Vittorio Polichetti dell’Istituto Superiore di Sanità nazionale "gli studi del National Toxicology e dell’Istituto Ramazzini sono stati svolti sui topi, esponendoli a radiazioni su tutto il corpo per 19 ore". Dunque non sono comparabili a livello temporale per l’esposizione a cui è sottoposto l’uomo quotidianamente.

Ha concluso in una audizione alla Camera: «la nuova tecnologia è ampiamente al di sotto dei limiti per l’esposizione ai campi elettromagnetici stabiliti dalle normative». Eccesso di allarmismo quindi oppure c’è bisogno di ulteriori test per valutare l’effettiva pericolosità del 5G?

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